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Turismo e affari crollano Federalberghi dà la cura

Turismo e affari crollano Federalberghi dà la cura

«Gli operatori facciano squadra e si investa ancora per ammodernare le strutture Il fattore climatico ha inciso negativamente così come le gabelle di Imu e Tari»

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Turismo in calo? Un quadro troppo ottimistico. Ieri diversi albergatori dell’Appennino hanno raccontato su queste pagine il momento di grave difficoltà che stanno attraversando, con visite che si sono ridotte dal 10 al 50% rispetto al 2013. Immediata la replica di Federalberghi-Confcommercio che definisce l’estate in corso come «la stagione più amara degli ultimi anni». I fatturati delle strutture ricettive, secondo un sondaggio realizzato dall’associazione, sono crollati dal 30% al 60%. Un fattore legato sia alla diminuzione delle presenze, già evidenziata dagli stessi albergatori, sia al taglio dei prezzi. Una strada che non tutti hanno scelto di percorrere.

«Sulla redditività - hanno affermato dall’ente - ha inciso in modo pesante il fattore climatico. Pesano tasse, tariffe alle stelle, costi aziendali incomprimibili, ma ci sono problemi strutturali, che si trascinano da anni e che vanno aggrediti, nell’ottica di definire un piano di intervento strategico sul turismo del territorio».

Federalberghi-Confcommercio ha proposto un’attività strutturata di promozione e commercializzazione. «Dove c’è stata sostanziale tenuta - hanno spiegato - o si sono arginati i danni è accaduto grazie alla capacità attrattiva di mirati calendari di eventi e iniziative, promossi sul mercato ben prima dell’inizio della stagione turistica». Da questo tema la necessità, secondo l’ente, di «dare nuova linfa alle aggregazioni tra operatori economici (i cosiddetti club di prodotto)», coinvolgendo maggiormente le imprese nella promozione territoriale.

«Il nostro sistema ricettivo - hanno spiegato da Federalberghi-Confcommercio - ha ancora bisogno di investire per ammodernare le strutture, calibrarne le caratteristiche alla domanda, peraltro in rapida evoluzione, ed alzare così il livello medio della qualità dell’offerta dell’Appennino. Offerta che passa attraverso la qualità stessa delle infrastrutture e dei servizi: dagli impianti sportivi, ai sentieri, ai collegamenti logistici, ai siti culturali, all’arredo urbano, tutta la filiera deve essere adeguata alla necessità di accogliere ed ospitare turisti sempre più esigenti».

L’associazione ha puntato anche il dito contro i costi impropri. «Basti pensare - hanno detto - al panorama tributario e tariffario - fatto di Imu, Tasi, Tari - che non solo hanno avuto impennate inaccettabili, ma si fondano su criteri applicativi (i metri quadrati) tali da non fotografare oggettivamente, ad esempio rispetto alla Tari, la quantità prodotta di rifiuti». Federalberghi-Confcommercio s’è definita disponibile a «lavorare e collaborare attivamente, offrendo il nostro contributo, nell’ottica di fare del turismo in Appennino una leva di sviluppo reale». (g.f.)