Lo stretto di Messina a nuoto
L’impresa di Francesco Panebianco che sfiora il podio: «Emozione grandissima»
Attraversare a nuoto lo stretto di Messina non è roba per tutti, ci vuole fiato, allenamento, determinazione e anche un pizzico di fortuna dal momento che la competizione, di livello internazionale e molto ambita, è a numero chiuso. Quest'anno, alla 50esima edizione della “traversata dello stretto” Francesco Panebianco del gruppo Master della piscina “Onda blu” di Sassuolo è riuscito nell'impresa dell'iscrizione e, soprattutto, della gara con un ottimo risultato, sfiorando il podio nella sua categoria. Si è infatti classificato quarto negli M30 e 63esimo in classifica generale, con il tempo di 1 ora, 13 minuti e 22 secondi per i 5,2 km da percorrere nei quali le correnti, non sempre favorevoli, la fanno da padrone. «È andata molto bene, ho fatto un buon tempo – ha raccontato Panebianco – peccato per le correnti che nell'ultimo tratto mi hanno portato largo. La gara dello stretto è una gara unica nel suo genere, è una traversata si parte dalla parte della Sicilia, di Messina, si percorre quasi 1 chilometro lungo costa per poi passare in mare aperto dove si viene guidati da una barca scelta nei giorni precedenti la gara e da un accompagnatore. Sono stato fortunato, ne ho avuto uno molto bravo, Olivio, era un pescatore quindi chi meglio di lui poteva conoscere le correnti. Nell'ultimo tratto si arriva lungo la costa calabra dove si percorrono circa 2 chilometri. La gara è molto emozionante perché sia dalla parte della Sicilia che da quella della Calabria si è seguiti da un numeroso pubblico. È una competizione internazionale erano presenti atleti statunitensi, scozzesi e di diverse altre nazionalità». Francesco Panebianco ha 31 anni e si allena da quando ne ha 8 e riesce a conciliare le “vasche” della piscina con le bracciate, di ben altra lunghezza, in mare aperto. «Mi ha affascinato l'essere a contatto la natura – ha spiegato – è veramente stimolante ed emozionante». (al. sci.)