Gazzetta di Modena

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incontro con le famiglie in aula magna

L’amarcord del generale Tota per tranquillizzare le mamme

L’amarcord del generale Tota per tranquillizzare le mamme

L’esercito è sempre l’esercito ma di mamme ce n’è una sola e quindi tocca al generale comandante fare gli onori di casa per raccontare alle famiglie ritmi e programmi dell’Accademia Militare. Una...

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L’esercito è sempre l’esercito ma di mamme ce n’è una sola e quindi tocca al generale comandante fare gli onori di casa per raccontare alle famiglie ritmi e programmi dell’Accademia Militare.

Una sorta di operazione - simpatia iniziata da diversi anni e che serve a mantenere un rapporto di collegamento con le famiglie, che viene mantenuto anche nel corso degli anni successivi. Non è un caso che tutti i comandanti, nel giorno del giuramento come nella cerimonia del Mak Pi 100 ringraziano padri e madri per la vicinanza ai ragazzi che fanno parte della nuova famiglia con le stellette. Dal canto suo il generale Giuseppenicola Tota non ha fatto fatica a spiegare modi e tempi dell’educazione quotidiana, fatta di studio, di allenamento in palestra e di prove con le armi. Il documentario proiettato in aula magna e l’accoglienza degli ufficiali ha fatto il resto.

«Sono cambiate molte cose da quando io ero cadetto - ha commentato il comandante in una pausa dell’incontro - Fino al 2000 c’era la leva obbligatoria e prima della fine degli anni ’80 c’era quella che si chiamava la soglia di Gorizia, lo schieramento preventivo delle forze armate sui confini orientali dell’Italia. Le materie privilegiate erano quelle scientifiche e la matematica. Oggi invece la partecipazione alle missioni all’estero diventa la normalità, anche per i tenenti che hanno appena terminato gli studi. Di qui la conoscenza fondamentale per le lingue visto che si opera sempre in contesti multinazionali. Il panoramgeopolitico è cambiato anche perchè ora la politica estera italiana guarda alle aree calde del globo che sono soprattutto attorno al Mediterraneo».

Nel frattempo si riduce anche il numero degli ufficiali: attorno al 2020 l’esercito potrà contare su un organico di 90-92 mila uomini ed è comprensibile che oggi i cadetti siano un terzo in meno di dieci anni fa. (s.c.)