In campo Palma Costi, gli altri nomi tentennano
La modenese ufficialmente in campo dopo la mobilitazione in suo favore Bonaccini adesso è più lontano, si attendono i passi di Manca e Richetti
I modenesi annunciati erano Stefano Bonaccini e Matteo Richetti, ma la prima a sciogliere le riserve e a scendere in campo ufficialmente è stata ieri Palma Costi. Si fa, così, più affollato il panorama di candidati alle primarie del centrosinistra per l'Emilia-Romagna, in programma il 28 settembre per scegliere quello che sarà il candidato presidente per sostituire Vasco Errani in viale Aldo Moro.
La sua entrata in scena era nell’aria, ma con lo stallo degli ultimi giorni qualcuno pensava che fosse un’ipotesi tramontata. E invece no. Bonaccini ora è sempre più lontano da Bologna e vicino a Roma, Matteo Richetti ha messo in “folle” e aspetta di decidere quale marcia inserire. Molto dipenderà anche da come si pronuncerà il partito: con Manca in campo ci sarà quasi certamente anche Richetti, su Bianchi il Pd sa bene che in ottica primarie sarebbe un nome problematico da trasmettere per cercare il plebiscito di partito. Ma c’è chi lo ha già scelto, come Trande e Ori.
Così in attesa che il partito sciolga il nodo del nome “forte”, scende in campo Palma Costi. Modenese di Camposanto, 55 anni, la Costi è stata l'ultima presidente del consiglio regionale: «Offro la mia disponibilità per un progetto che guardi in primo luogo ai cittadini», ha scritto su Facebook. Parole chiave: «Piena occupazione e benessere della comunità».
La Costi ha così accolto l'appello lanciato due giorni fa da un gruppo di amministratori locali, molti dei quali legati a paesi colpiti dal sisma di due anni fa. Una disponibilità, la sua, «a favore delle tantissime competenze, eccellenze ed esperienze che tuttora rendono unica e forte l'Emilia-Romagna: energie positive che ci sono, nella società civile e nelle istituzioni, e che vanno liberate per innovare, includere, coinvolgere, per il rilancio degli investimenti, pubblici e privati, e la riforma della macchina regionale, nel nome del merito, dell'efficienza e dell'efficacia della risposta a cittadini e imprese, che deve arrivare in tempi rapidi e certi». La Costi punta dunque su una Regione che sappia dire no «ai tentativi sempre presenti di un nuovo centralismo statale ma che sa evitare il rischio di un centralismo regionale», in modo da «far leva sulla forza dei suoi territori, ma muovendosi secondo una logica di Sistema Regione». In programma anche «un grande piano di manutenzione del territorio» e una maggiore «riduzione dei costi di funzionamento» per destinare «maggiori risorse, con anche nuove modalità, a scuola e formazione, ricerca e innovazione».
Palma Costi, nel suo manifesto, parla anche del nostro territorio: «Penso a una Regione che sa riportare su tutto il territorio regionale le pratiche positive sviluppate nelle aree del terremoto (dalla sicurezza sismica all’assistenza, dalla ricostruzione a un quadro normativo prima assente a livello nazionale), a una Regione che, consapevole del dissesto idrogeologico in atto, vara un grande piano di manutenzione del territorio (con una forte attenzione alla montagna e alla Costa) e che fa del proprio ambiente naturale, del patrimonio storico e artistico e della sua cultura il punto di forza per una crescita intelligente e sostenibile. Penso a una Regione che prosegue nella riduzione dei costi di funzionamento e che destina maggiori risorse, con anche nuove modalità, a scuola e formazione, ricerca e innovazione, perché non vuole sprecare intelligenze, soprattutto dei giovani; una Regione che si impegna affinché si crei nuova e buona ricchezza, partendo dalle tante imprese di ogni comparto, e che si impegna a redistribuire la ricchezza in modo equo, nei territori e nelle comunità locali. I cittadini sono la nostra prima e vera ricchezza. Per questo in agenda metto la salute, il lavoro e le imprese, l’ambiente, la scuola, la ricerca e l'innovazione, la parità di genere». La sfida è appena iniziata.
Davide Berti
@dvdberti
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