I genitori come taxisti: portano i giovani a scuola
Ogni capofamiglia carica in auto più ragazzi: così si riducono traffico e smog L’assessore Galantini: «Spero che vengano superate le diffidenze culturali»
Quattromila famiglie per un esperimento che ha solo pochi precedenti in Italia. Ai genitori dei ragazzi che frequentano le medie superiori verrà chiesto dai vari istituti, nell’ambito di un progetto municipale, di rendersi disponibili a dare un passaggio in auto a gruppi di ragazzi diretti in viale Peruzzi, dove ha sede il polo scolastico.
Poniamo ad esempio che quattro giovani che frequentano l’Iti “da Vinci” siano residenti nel quartiere di Cibeno Pile. Ebbene un genitore concorderà un punto di raccolta e li caricherà in auto. Al ritorno potrebbe essere un altro genitore a effettuare lo stesso servizio. Insomma uno scambio di “favori”: non sono previsti rimborsi in denaro. Viene da chiedersi: ma per i giovani non è meglio usare la bicicletta? In effetti quando il tempo lo consente la bici pare il mezzo più sbrigativo, ma l’inverno è lungo e la pioggia...
Non a caso quando il clima è infausto davanti alle scuole superiori gli ingorghi sono all’ordine del giorno.
«Il progetto di Car schooling - spiega l'assessore alla Mobilità Cesare Galantini - rientra a pieno titolo tra le azioni dell'amministrazione comunale per incentivare una mobilità sostenibile nella nostra città. Riteniamo sia fondamentale incentivare, sostenere e proporre buone pratiche volte a raggiungere stili di vita consapevoli e sostenibili. Un progetto come quello del Car schooling coniuga mobilità sostenibile, risparmio energetico, limitazione delle emissioni e una socialità diversa da quella a cui siamo abituati. Auspichiamo che il progetto raccolga adesioni e possa essere un'ulteriore tassello di una progettualità più ampia in termini di scelte ecologiche per la nostra città». Chi è interessato a partecipare all'iniziativa può cliccare su www.carpidiem.it/carschooling e inviare la propria richiesta d'iscrizione, in qualità di genitore: una volta autorizzato dalla segreteria dell'istituto nel quale è iscritto il figlio o i figli, questi potrà proseguire il percorso all'interno del sito web.
«Anche se adesso chiamiamo questa iniziativa con un termine inglese - continua Galantini - vale la pena ricordare che si tratta solo di buon senso, lo stesso buon senso che decenni fa si usava tra genitori che si aiutavano a vicenda per trasportare a scuola i propri figli. Avrà successo? Me lo auguro, ma non nego che mi spaventa un po’ il “muro culturale” che può esservi tra persone che non si conoscono. Certa cronaca nera che ci propongono alla tv di certo non spinge le persone ad aprirsi agli altri. Spero comunque che tra le famiglie possa esservi una fiducia basata anche sul fatto che la gestione dei contatti è fatta direttamente dall’istituto scolastico».