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Gnocco e tigelle a Miami: la sfida di due modenesi

di Davide Berti
Gnocco e tigelle a Miami: la sfida di due modenesi

Francesco Prandini e Laura Georgeo, sposati da un anno, portano in Florida cibi e sapori: «Ci saranno anche tortellini, passatelli e il salame di cioccolata»

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Dopo la fuga di cervelli, anche quella di tortellini e gnocco fritto che, d’altra parte, sono una delle invenzioni più gustose al mondo. E a proposito di mondo, ecco perchè dall’altra parte dell’Oceano, precisamente a Miami, una coppia di sposi modenesi sta per inaugurare un locale dal nome inequivocabile: via Emilia 9.

È al 1120 della 15th street di Miami Beach che questa avventura sta per diventare realtà: sabato l’inaugurazione grazie a Francesco Prandini, modenese doc, e sua moglie Laura Georgeo, nata a Castelnuovo ma con il sangue per metà newyorkese dalla parte del padre. Francesco, 35 anni, 32 dei quali vissuti in città, sarà in sala ad accogliere americani curiosi di capire che cosa sia una crescentina e italiani desiderosi di mangiare qualcosa di commestibile negli States ad un prezzo accettabile: «È un locale tipicamente emiliano, lo dice il nome - commenta lo stesso Prandini - e la nostra forza sarà la qualità ad un prezzo onesto, una bella risposta ai tanti falsi che si vedono in giro quando all’estero si cerca cibo italiano».

Tortellini chiusi a mano, come si legge nel menù, cibi creati con materie prime che arriveranno direttamente dall’Italia: «Sono uno dei quattro soci - spiega Francesco - e anche gli altri ragazzi sono delle nostre terre: due ferraresi, Marco Ferri e Raffaele Vassalli, imprenditori del pane col gruppo Vassalli, e Giancarlo “Wendy” Cacciatori, ristoratore già impegnato nel bolognese. Tutto nostrano, insomma, per garantire sapori che qui non si conoscono ancora».

Ecco, appunto: la nostalgia. Un po’ c’è, inutile negarlo: «Qui è un piccolo paradiso - spiega Francesco - praticamente è sempre estate e svegliarsi al mattino col sole e non con la nebbia è un sogno. Ma dell’Italia mi manca tutto: famiglia, amici, anche qualche comodità». Ma il peggio è passato: «Non conoscevo nemmeno l’inglese. Alle superiori avevo studiato francese e tedesco, così appena arrivato qui ho fatto nove mesi di università per un corso intensivo: adesso è una gioia poter pensare in un’altra lingua». Un paio di volte all’anno la famiglia si riunisce, ma la tecnologia ha accorciato le distanze: «Mia nonna, che ha 87 anni, la sento su Skype». La scelta di lasciare Modena è stata una vera scelta di vita condivisa con la moglie Laura: «Abbiamo fatto questo salto nel vuoto sapendo che non sarebbe stato facile ma con il coraggio di chi vuole fare qualcosa che resti nella sua vita. Io ho sempre lavorato come agente di commercio in aziende gastronomiche e ho provato ad anticipare la crisi. Il fatto che mia moglie abbia origini americane ovviamente ha aiutato nella scelta, poi abbiamo deciso che riportare qui le tradizioni di casa nostra era la soluzione migliore».

Sono ore intense, a Miami si prepara tutto per l’inaugurazione di sabato. Via Emilia 9 sarà aperto dalle sette del mattino alle undici di sera: «Cominceremo con una colazione di qualità con caffè e cappuccini fatti con la c maiuscola, il caffè con panna e nutella, paste. Gli spuntini con panini di qualità, come si fanno in casa perchè tutte le mattine sforneremo pane fresco: prosciutto di Parma e vera mozzarella, faremo la vera piadina e avremo il cestino montanaro. La nostra montagna a Miami Beach: gnocco e tigelle. Poi i primi di casa nostra: tortellini in brodo, passatelli, tagliatelle, lasagne e anche il salame di cioccolata». Insomma, se andate a vedere una partita degli Heat o dei Dolphins, sapete dove fermarvi ...

@dvdberti

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