Gazzetta di Modena

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TURCHIA

Oggi Elisa saprà quando rientrerà a casa

Oggi Elisa saprà quando rientrerà a casa

La 23enne in quarantena a Istanbul lascerà l’ospedale appena noti gli esiti degli esami sul suo caso

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Non c’è angoscia, non c’è forse nemmeno suspense, piuttosto la voglia che questo “incubo” turco finisca in fretta. Ancora poche ore e oggi terminerà l’attesa di conoscere gli esiti degli esami epidemiologici, scontati per la verità, e si potrà avere così il lasciapassare per tornare a casa. Che Elisa si sia ammalata di malaria in Ciad, durante il suo soggiorno in cui ha svolto compiti umanitari presso la missione di Abéché assieme ad una decina di ragazzi delle parrocchie modenesi, è risaputo. Ma Elisa ha avuto una doppia sfortuna, quella dovuta al fatto che il volo di rientro abbia effettuato uno scalo in Nigeria, nella città di Kano, (dove fra l’altro non è scesa a terra), l’altra dovuta alla malaria stessa, perchè proprio nel bel mezzo del volo di rientro sull’aereo di bandiera turca, la 23enne modenese ha avuto un picco, una febbre altissima seguita da vomito. Panico generale, allarme mondiale targato Ebola, ecco che per precauzione l’aereo scenda a Istanbul, Elisa viene collocata dentro ad un contenitore di plastica, una “cabina” isolata e portata mi ospedale per accertamenti. È scattato immediatamente un protocollo internazionale per evitare un possibile contagio del terribile virus.

E d’altra parte in Tirchia, all’aeroporto Ataturk, erano già rodati per questa circostanza: si era infatti presentata il 12 agosto scorso, quando una mamma con il figlio piccolo provenienti dalla Nigeria e che dovevano raggiungere Barcellona, aveva presentato sintomi sospetti, quali appunto la febbre molto alta e il vomito. Mentre il gruppetto dei ragazzi ha comunque fatto rientro in Italia, Elisa è stata ricoverata in un’ala dell’ospedale e tenuta in quarantena.

Il suo fidanzato Giovanni, compagno di viaggio, è rimasto il Turchia con lei, per aiutarla in tutto. La ragazza, come abbiamo già raccontato ieri, sta già bene, ha passato la crisi acuta, è sfebbrata e comunica frequentemente con i genitori grazie al cellulare. A casa, pur nella comprensibile apprensione, sono sereni. Anche gli amici di Elisa, sia quelli della parrocchia che quelli in ambito sportivo, più che il conoscere l’esito degli esami attendono di sapere la data, quando cioè la coppia potrà fare finalmente rientro a casa. Oggi ci saranno pertanto comunicazioni ufficiali, dato confermato anche dalla Diocesi, punto di riferimento per le informazioni per le famiglie dei ragazzi “missionari”.

Ma l’avventura non è ancora finita nemmeno per i ragazzi tuttora in Ciad. Due diciannovenni, e tra questi il figlio del diacono della parrocchia di San Faustino, non erano potuti partire assieme ad Elisa proprio per il fatto di aver contratto la malaria qualche giorno prima. Sono stati curati in ospedale e ad Abéché, presso la missione dei padri Comboniani dove stavano appunto svolgendo la loro esperienza missionaria. Faranno rientro a giorni, a fine mese.

Stefano Totaro