Mozzarelle blu, sospesa la vendita del prodotto sospetto
Denuncia a Bomporto, il discount di Modena ritira il lotto. Analisi dei sanitari
BOMPORTO. L’Ausl ha prelevato nel discount di Modena da dove provenivano un campione della partita di mozzarelle che hanno scatenato preoccupazione a Bomporto.
La direzione dello stesso discount, poi, ha provveduto a ritirare dalla vendita tutta la partita di mozzarelle, tra le quali c’erano anche quelle acquistate da una commerciante bomportese. E sempre ieri l’Ausl ha preso contatto con la commerciante, per avere le mozzarelle in questione, dopo che la stessa commerciante ha presentato un esposto all’Azienda Usl. Le mozzarelle in questione erano state acquistate in un supermercato di Modena, e non a Bomporto, dove qualche negozio è stato al centro delle preoccupazioni dei clienti, per fortuna infondate.
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Del delicato caso, denunciato dall’esercente, si occupa il servizio Veterinario dell’Azienda Usl, dato che la mozzarella è un latticino di origine animale. Una volta entrata in possesso del campione di mozzarella dalla colorazione blu ritrovato dalla commerciante, o di un altro campione prelevato ieri presso il punto vendita, l’Ausl farà analizzare il prodotto dall’istituto zooprofilattico di Modena per risalire alle cause che hanno determinato tale modifica nell’aspetto del prodotto. Il caso ha suscitato molto scalpore in tutta la provincia e ha fatto ritornare indietro nel tempo, a qualche anno fa, quando è esploso il fenomeno delle mozzarelle blu. Dal momento, poi, che il latticino è stato venduto in un supermercato modenese c’è chi teme che possano esserci altri casi non ancora resi noti. La mozzarella blu ritrovata dall’esercente faceva parte di un lotto in cui erano presenti altre mozzarelle dall’aspetto “normale”. Una volta aperta la seconda confezione, sabato sera, è avvenuta la scoperta della colorazione bluastra. Tra le cause di questa tinta anomala potrebbe esserci una contaminazione, in fase di produzione, da parte di un batterio del gruppo Pseudomonas. Tale batterio non risulta tra gli indicatori di igiene o di sicurezza alimentare forniti in sede di Unione europea, ma è ugualmente noto per le sua capacità di provocare alterazioni nel latte e nei formaggi.
Serena Arbizzi