Lega e Comitato: «Ospedale, il futuro è deciso»
Pd: «No, gli investimento sono certi». Barbieri: «Scaricano su altri l’onere di chiuderlo»
CASTELFRANCO. I problemi legati alle “criticità in materia di sicurezza antincendio, riconducibili alla necessità di ridurre la mole di documenti, in particolare cartelle cliniche e pellicole radiografiche, presenti in alcuni degli archivi, e di aggiornare parte della documentazione riguardante la normativa tecnica sugli impianti e il piano di emergenza” hanno riacceso la discussione sul futuro dell’ospedale. E ancora una volta la diatriba politica esplode.
«Sette milioni di euro - scrive il capogruppo del Pd, Matteo Silvestri - È da questo impegno ufficiale di investimento che riparte la diatriba politica sulle sorti del nostro ospedale. Noi del Pd stiamo dalle parte delle certezze e non dalla parte delle illazioni e del populismo. La certezza oggi è che Usl, dopo il progetto già approvato che prevede la riqualificazione e la riapertura alla cittadinanza del giardino esterno, ha in mano il piano per la riqualificazione della struttura. Un investimento che servirà a renderla più sicura ed efficiente, un investimento che il Pd chiede da tempo e che per noi deve essere legato in maniera indissolubile al progetto reale che condurrà la nostra collettività dentro alla concezione di nuova sanità».
Dall’altra parte, però, l’annuncio degli investimenti lascia perplesso Giorgio Barbieri (Lega Nord). «Ho la sensazione che i governanti vogliano illudere i cittadini - accusa - e che la maggioranza non voglia assumersi la responsabilità della chiusura. Il gioco delle tre carte è tipicamente del sud, ma si sta facendo largo anche al nord. Da una parte si riscontrano problemi mentre il partito si copre dietro all’annuncio di fondi in arrivo. E caso strano, vengono annunciati i futuri interventi proprio quando i vigili del fuoco evidenziano l’ennesimo disservizio. La verità è un’altra: da tempo si sta cercando di chiudere l’ospedale e ogni occasione diventa un appiglio. Presto ci declasseranno a Casa della Salute e poi chissà? Magari diventeremo l’archivio regionale dove depositare tutte le cartelle sanitarie...».
Ancora più duro è Modesto Amicucci, presidente del comitato “Liberi di scegliere”: «Mi viene da fare una semplice considerazione: l’Ausl decide, il sindaco accetta e non informa i cittadini e la “scusante” la forniscono i Vigili del Fuoco. Premesso che quella dei Vigili del Fuoco è stata una “verifica ordinaria”, stupisce che solo ora ci si accorge dell’eccessiva mole di documentazione presente in archivio che costituisce un “pericolo” ai fini della normativa antincendio. Non credo questa situazione fosse finora “ignota” e non credo sia questa la vera motivazione del mancato ripristino delle condizioni preesistenti a Settembre come sostiene l’Ausl. La verità é che l’Azienda a giugno ha già presentato il suo piano anche al sindaco Reggianini ed a tal fine gli ha anche illustrato un progetto: casa della salute “grande” con “hospice”. Il nuovo ospedale del Pd? “Ma nessuno ha davvero letto la delibera dell’Ausl? Nessuno ha visto il progetto della Casa della Salute e dell’Hospice? Nessuno si è accorto che scomparirà anche il nome “ospedale”? Inoltre, visti i circa 7 milioni di euro non era forse possibile potenziare l’esistente e ripristinare un pronto soccorso h24? Ma il sindaco Reggianini e l’assessore Manni hanno accettato le scelte dell’Ausl senza proferire parola o addirittura le hanno condivise?».