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I giostrai in sciopero boicottano San Luigi

I giostrai in sciopero boicottano San Luigi

NOVI. È ufficiale: anche durante la sagra di San Luigi ci sarà lo “sciopero” dei giostrai. Prosegue infatti lo scontro con l’amministrazione, che già in luglio, in occasione della fiera di Novi,...

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NOVI. È ufficiale: anche durante la sagra di San Luigi ci sarà lo “sciopero” dei giostrai. Prosegue infatti lo scontro con l’amministrazione, che già in luglio, in occasione della fiera di Novi, aveva respinto le richieste avanzate in quanto ritenute incompatibili con gli spazi di cui può disporre un paese terremotato. Da quell’episodio è scaturita un’interpellanza del gruppo consiliare Progetto Comune in vista della sagra di fine agosto.

«Gli spazi utilizzati dalla fiera non sono esenti dagli sconvolgimenti post-sisma - spiega il sindaco Luisa Turci - Se i soggetti che animano i luna park partono dal presupposto di svolgere eventi esattamente come in passato, è chiaro che l’obiettivo risulta incompatibile con le esigenze di sicurezza e pubblica incolumità».

In particolare viene contestata la scarsa volontà di raggiungere un compromesso da parte dei giostrai, che di fronte alle richieste dell'amministrazione hanno fatto fronte comune rispondendo “O tutti, o nessuno”, quando dal terremoto del 2012 lo spazio in cui sistemare le giostre rispettando i criteri di sicurezza è notevolmente diminuito, a fronte di un aumento di richieste (da 21 a 25 domande di posizionamento). Le istanze dell’amministrazione trovano sponda nel parroco di Rovereto, don Andrea Zuarri. La sagra di San Luigi, infatti, è solita tenersi su aree di proprietà della Curia. «Ho incontrato diversi giostrai - spiega il parroco - Le trattative sono saltate dopo pochi minuti: non possiamo permetterci di occupare l’unica via di fuga agibile. Capisco le loro esigenze, ma forse in questo momento occorrerebbe trovare un compromesso, piuttosto che imporre condizioni. C'è il concreto rischio che questa situazione si ripeta in futuro. Propongo l'allestimento di un’area alternativa alla piazza, penso ad esempio alla zona in cui sorgono attualmente i Map, che nel giro di due anni dovrebbe essere sgomberata».

Giovanni Vassallo