Gazzetta di Modena

SPILAMBERTO. Da una decina di giorni non si faceva vedere in via Fellini. La sua Mercedes era parcheggiata nel cortile interno e i pochi residenti rimasti non avevano badato troppo all’assenza del professionista che vive nel condominio: “sarà in vacanza”, hanno pensato. Ed in effetti Francesco Libonati era in ferie e ieri mattina è stato svegliato all’alba con una pessima notizia: la sua auto era stata incendiata nella notte.

Non erano ancora le 5 quando una chiamata di soccorso è arrivata al centralino dei vigili del fuoco di Vignola: c’era una vettura in fiamme al civico 4. I pompieri hanno impegnato oltre un’ora per spegnere l’incendio, ma il lavoro più complesso è poi toccato ai tecnici. Era necessario individuare le cause del rogo: problema elettrico o dolo? La prima ipotesi è poco plausibile proprio per il fatto che il mezzo fosse inutilizzato da qualche giorno. Ha quindi subito preso corpo la seconda strada, ma per sostenere la tesi era necessario trovare riscontri adeguati. E se un innesco vero e proprio non è stato trovato, o almeno non era così esplicito come si poteva immaginare, ci sono altre prove che stanno inducendo i carabinieri di Spilamberto a proseguire sulla strada della volontarietà delle fiamme.

A insospettire gli inquirenti c’è infatti un dettaglio non di poco conto: il cric di servizio della Mercedes è infatti stato ritrovato a diversi metri di distanza dalle vettura parcheggiata. Dal momento che non vi è stata esplosione del mezzo non c’è una spiegazione plausibile per quel rinvenimento se non il fatto che il piromane si sia impossessato dell’attrezzo per accanirsi contro l’auto. Ecco perché i carabinieri attendono il rientro del dentista per una chiacchierata informale, utile a scoprire se il movente dell’incendio possa essere collegato ad eventuali minacce precedenti o a questioni di vita privata.