Gazzetta di Modena

Modena

il caso ebola

Ammalata di malaria, è in quarantena in Turchia

Il ricovero della 23enne modenese (Foto via @Emergenza24)
Il ricovero della 23enne modenese (Foto via @Emergenza24)

Una 23enne modenese rientrava dal Ciad dove ha partecipato ad una missione con altri coetanei della parrocchia di San Faustino. Altri giovani sono ammalti di malaria e restano in Africa

2 MINUTI DI LETTURA





E' ricoverata in ospedale a Istanbul in quarantena la volontaria modenese arrivata in Turchia con sintomi che le autorità turche, preoccupate per il virus Ebola, vogliono approfondire. Le analisi sono in corso e per i risultati occorrerà qualche giorno, hanno riferito fonti della Farnesina.

La giovane di 23 anni è assistita dal Consolato italiano e dal compagno, tenuto fuori dal reparto dove la ragazza è in isolamento.

[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.9805442:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/cronaca/2014/08/24/news/tre-giovani-volontari-modenesi-si-ammalano-di-malaria-in-ciad-1.9805442]]

Fonti mediche turche sostengono che i disturbi manifestati dalla giovane, febbre alta e vomito, potrebbero anche essere attribuiti a una reazione allergica a un farmaco anti-malarico.

In ogni caso, per averne certezza ed escludere che si tratti di ebola, si dovrà attendere l'esito delle analisi. La 23enne, riferiscono fonti della Farnesina, operava in Ciad e stava tornando in Italia facendo scalo prima a Kano, in Nigeria, dove non sarebbe scesa a terra, e poi a Istanbul.

Questo il comunicato diffuso dalla diocesi.

"In merito alle notizie sulle condizioni di salute dei giovani modenesi di ritorno dal Chad dopo un viaggio di solidarietà, circolate nelle scorse ore, l'Ufficio Missionario diocesano, promotore delle esperienze di scambio da moti anni, e sempre con ottimi esiti per le popolazioni visitate e per i giovani che hanno partecipato ai viaggi, comunica che non ci sono timori per la salute di nessuno dei giovani modenesi che hanno partecipato al viaggio. Quanto accaduto ad Istanbul, ovvero la presa in carico di una giovane non in perfette condizioni di salute e la successiva osservazione clinica, appartiene ai protocolli sanitari attivati negli scali internazionali, come forma di prevenzione di contagi e contaminazioni. I due giovani ad Istanbul sono accompagnati ed assistiti, anche grazie alla rete dei missionari italiani in Turchia, e torneranno a Modena al più presto".