Gazzetta di Modena

Modena

Dal Biscione al centro, la droga è di casa

di Serena Arbizzi
Dal Biscione al centro, la droga è di casa

Ecco i cinque punti caldi della città dove si concentra lo spaccio nonostante gli stringenti controlli delle forze dell’ordine

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Sono punti collocati in più zone della città, non soltanto nei quartieri del degrado, ma anche in centro storico, accanto ad edifici culturali simbolo di Carpi, come il teatro. Sono i punti dello spaccio: zone dove, rende noto la polizia, l’attenzione è molto alta perché più volte negli ultimi mesi e, in qualche caso, negli ultimi anni, è stata vista circolare droga di diverso tipo. Ma i lettori potranno integrarla, inviandoci segnalazioni a provincia.mo@gazzettadimodena.it oppure sui social network.

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Secondo le forze dell’ordine, le bandierine del rischio possono essere piantate in alcune vie ben precise. Tra le strade e gli stabili del degrado c’è via Unione Sovietica, dove al “Biscione” - il grande condominio al centro di più interventi di polizia e vigili urbani coordinati dall’assessorato alla sicurezza - si susseguono episodi di criminalità, tra i quali rientra anche la vendita di droga. Qui i principali “affari” avvengono, come da segnalazioni di vicini, tra stranieri di alcune etnie, in particolare magrebine. Un problema in più per un quartiere che già prova a contrastare l’abusivismo e più in generale il degrado in cui è sprofondato.

Un'altra zona classificata crocevia della droga è la stazione delle corriere di via Peruzzi. Un tempo conosciuta come luogo conclamato di bivacco di alcuni tossicodipendenti, la stazione fatica a togliersi di dosso quell’aura maledetta. Tuttora è tenuta sotto controllo soprattutto per l’elevatissimo passaggio di studenti diretti agli istituti superiori vicini, ma non solo. Inoltre, la stazione delle corriere è meta prediletta per i ladri di biciclette, fenomeno in larghissima espansione a Carpi, dove si registra un record di denunce per quanto riguarda i furti delle due ruote.

Il centro storico non è certo immune dalla droga e dalla vendita al dettaglio. Se una volta il punto nevralgico per i tossicodipendenti era il Cortile delle steli del Museo Monumento al Deportato, ora il mercato degli stupefacenti si è spostato di solo pochi metri. Nel giardino dietro al Teatro, tra via Mazzini e piazzale Re Astolfo, soprattutto poco prima del tramonto e nel corso della nottata parte una fiorente attività illegale. Commercio che va di pari passo con azioni di criminalità: pochissimi mesi fa un adolescente venne picchiato e derubato della bicicletta nei paraggi. Solo due giorni prima, un altro ragazzino era stato aggredito da una gang che gli portò via l’iPhone in via Bellentanina, a pochi metri dallo stesso parco.

Spostandosi in un altro punto “caldo” per il traffico di stupefacenti, ma rimanendo sempre in centro storico, si arriva in via Sbrillanci. Assidui frequentatori dei pusher del posto sono i giovani. A poche centinaia di metri si trova via Mazzali dove i residenti hanno segnalato più volte alle forze dell’ordine orde di giovanissimi vicini al parchetto e nelle vie limitrofe: addirittura ne sono stati contati fino a 96 bivaccare sotto le finestre. Secondo quanto riferito alle autorità sono state viste circolare anche sostanze stupefacenti e, nonostante i controlli sembrino attenuare l’animo delle nuove generazioni, le forze dell’ordine non abbassano la guardia.