«Bilancio in rosso: per salvare i mercati ci vuole un miracolo»
Maranello. Ambulanti: crollo delle vendite e costi alle stelle «La crisi non molla, un momento così non s’era mai visto»
MARANELLO. “Save our stands”: salvate le nostre bancarelle. È l’appello che arriva direttamente agli ambulanti che al mercoledì si radunano per il mercato presso il municipio. «Gente ne passa, cittadini e turisti, ma nel complesso gli acquisti continuano a essere in calo, un drastico calo», dicono.
«È stata un’estate fredda - ha detto amara Rachele Rivi dal suo stand di abbigliamento - e così anche i clienti sono stati “freddi” negli acquisti. Da quarant’anni lavoriamo negli stessi mercati: a Maranello, come da altre parti, la situazione è peggiorata».
«Partecipiamo ai mercati da trent’anni - ha spiegato Giada, specializzata nelle calzature - le attività vanno decisamente sottotono. Maranello, anzi, è tra quelli che sta tenendo meglio: a Sassuolo, per esempio, la situazione è tremenda. Le persone passeggiano, ma non comprano».
«C’erano stati altri momenti difficili nel passato - ha raccontato Vincenzo Labriola, titolare di uno stand di frutta - ma davvero pochi così. Siamo aperti da vent’anni. E anche negli altri mercati la situazione non è migliore».
«Le persone restano a casa - ha replicato Luigi Mulè, titolare di una bancarella di capi dì abbigliamento - perché non hanno soldi da spendere: il lavoro non c’è e così non ci sono le risorse per acquistare. Faccio questo mestiere dal 1982. Nel 1991 c’era stato un momento di crisi, però non a questo livello. Ho vissuto per trent’anni a Maranello, da sette risiedo a Serramazzoni e la situazione lì non è migliore. A Ferragosto c’è stata una fiera, ma non si è lavorato tanto».
«Forse non è nemmeno tanto per le vendite in calo - ha denunciato un ambulante storico - quanto invece che non si guadagna perché i costi di gestione sono molto alti». «Prendo parte ai mercati di Maranello, Vignola e Bazzano - ha spiegato Monica Venturelli, maranellese doc, apicoltrice - una volta anche a quello di Modena. Siamo aperti da otto anni, in generale la situazione è peggiorata dappertutto».
«Lavoro da quarant’anni - ha detto Franco Zanoli, castelnovese, titolare di uno stand di salumi - ma un momento così non si era mai visto. A Maranello l’estate ha avuto un andamento molto fiacco, ma in generale c’è stato un calo dappertutto».
«È andata male in generale - ha raccontato Andrea Saraconi, modenese, dalla sua bancarella di maglie a basso prezzo - quest’estate c’è stato spesso maltempo, però il problema è che i soldi non ci sono. Lavoro da decine d’anni: non ricordo un momento così». Non va meglio per i giovani. «Partecipiamo ai mercati di Campogalliano e Maranello - ha raccontato Valentina Gentile, contitolare di un’attività di frutta e verdura - e anche in tre nel reggiano. Nel modenese va anche meglio, ma in generale non va bene. Vivo a Serra e lì è stata una tragedia: non c’è stato caldo quindi le persone non sono salite, s’è fatto poco o nulla. Più che ad abbassare i prezzi puntiamo sulla qualità». «Me ne occupo da due anni - ha spiegato Daniele Catania, specializzato nell’abbigliamento - anche se l’attività c’è da venticinque. C’è stato un leggero calo da quanto posso vedere». «L’attività è aperta da oltre vent’anni - ha concluso Christian Torlai, dello stesso settore - ma la gestisco da solo due. Partecipiamo ai mercati di Fiorano, Sassuolo e Carpi oltre a questo: la situazione è sempre la stessa. Servirebbero più soldi per rilanciare l’economia, noi intanto stiamo abbassando i prezzi».
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