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Malpighi: «Piazza Roma la priorità. Agire sull’Imu»

Malpighi: «Piazza Roma la priorità. Agire sull’Imu»

Il presidente verso la giunta che tratterà i temi economici: «Apprezziamo la delega al turismo. Si chiuda subito la brutta pagina della vicenda chioschi»

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Martedì in giunta arriverà sul tavolo di Muzzarelli e della sua squadra la situazione del commercio di Modena, con particolare attenzione alle attività economiche e al centro storico. Il sindaco ha sempre detto che anche da lì partirà il rilancio della città nei primi cento giorni. C’è molta attesa tra le associazioni. Ascom Confcommercio è una di queste, con il presidente Massimo Malpighi sempre piuttosto critico su quanto sta avvenendo, ma in questa prima fase chiaramente si lascia al Comune il pallino del gioco per vedere se saprà soddisfare le richieste prioritarie di chi rappresenta soprattutto centinaia di negozianti e piccole attività.

Allora Malpighi, come vede la squadra di governo di Modena?

«C'è innanzitutto da dire che si tratta di persone nuove e quindi ne misureremo il valore sul campo. È poi positivo che sia stata finalmente data dignità economica al turismo, come chiediamo da tempo e che la materia sia stata inserita nelle deleghe dell'assessore alle politiche economiche».

E questo in cosa si dovrebbe tradurre?

«In una migliore declinazione, in termini di proiezione della città sui mercati del turismo, dei nostri punti di forza e di tutte le attività importanti che ospita Modena. L'auspicio è naturalmente che ci sia conseguentemente una svolta creativa e progettuale sul fronte della promozione e commercializzazione turistica».

Il turismo dunque come prospettiva, ma sul terreno ci sono anche urgenze…

«Abbiamo urgenza di riprendere il filo della discussione su piazza Roma, per la quale dobbiamo costruire, in stretta sinergia con l'Accademia, una vocazione forte, tale da far diventare la piazza un luogo bello, ma soprattutto vivo».

Poi c'è il tema dei chioschi.

«Guardi, dobbiamo chiudere al più presto una pagina davvero brutta e rimettere in condizione imprenditori sani di realizzare il progetto per il quale hanno messo sul tavolo centinaia di migliaia di euro. Per fare ciò bisogna che la politica dia certezze, non sono in termini di ineccepibilità formale degli atti burocratici posti in essere, ma soprattutto sul piano della volontà piena di restituire valore a un pezzo pregiato della nostra città».

Che cosa si aspetta dai primi mesi del nuovo corso targato Muzzarelli?

«Mi aspetto soprattutto una capacità nuova di ascoltare e interagire con i reali portatori di interessi come le associazioni economiche e di rimettere in gioco le migliori intelligenze di Modena. Ciò nell'ottica di costruire una visione a medio termine su cosa vogliamo fare di questa città».

Lei che cosa ne vuole fare di Modena?

«Bisogna che la città ridiventi un luogo friendly per fare impresa e investimenti. Peraltro abbiamo aree in avanzato stato di de-industrializzazione e un patrimonio immobiliare pubblico immenso, in centro, ma pure in altre parti della città. Tutto ciò va utilizzato come occasione unica per immaginare nuove vie di sviluppo della città, costruendo una vera e propria politica di attrattività di investimenti innovativi».

E nell'immediato?

«Nell'immediato spero venga restituita maggiore sicurezza, ci siano risposte sul fronte dell'abbattimento della burocrazia… Su questo lancio una sfida: mettiamoci al lavoro insieme e tagliamo il 50% di adempimenti entro sei mesi! Poi bisogna che prosegua il percorso incominciato con il precedente assessore al Bilancio di “restituzione” fiscale, intervenendo sull'Imu a carico delle imprese. E dulcis in fundo, mi auguro che si metta mano rapidamente al piano sosta, modellandolo sulle necessità di imprese e cittadini e non su quella di fare cassa».

Davide Berti