Federica Venturelli, in consiglio da maturanda
L’esponente Pd, la più giovane in aula si racconta in attesa dell’esame al Muratori «In ansia per la scuola, non per le preferenze. Ma ora c’è solo il ballottaggio...»
Occhi sempre sorridenti, anche quando stai studiando letteratura inglese per l’imminente esame di maturità. Il secondo esame in pochi giorni. Il primo lo ha già vinto domenica scorsa, quando è stata eletta in consiglio comunale con oltre 400 preferenze, 414 voti per la precisione, diventando la più giovane eletta mai entrata in consiglio ad appena 18 anni. Quindicesima tra i potenziali eletti del Pd, sarà in consiglio anche se il Pd dovesse perdere il ballottaggio, riuscendo a fare meglio di molte sue “colleghe” che invece non sono riuscite a raccogliere un numero di voti sufficienti. Tutto questo, e molto di più, è Federica Venturelli, che prima del 25 maggio era una giovane molto attiva nell’assemblea dei Giovani Democratici.
Cosa si prova ad essere eletti al primo tentativo?
«Sono emozionatissima, quando ho scoperto di aver preso tutte quelle preferenze non ci potevo credere. Ho realizzato il tutto il giorno seguente, mentre da subito mi è rimasta una grande amarezza per il ballottaggio».
Lo sai che sei la più giovane, in assoluto.
«Il fatto di essere così giovane, oltre ad essere simbolicamente rilevante, è un segnale stupendo che il Pd sta dando. Ma è anche una grande responsabilità, perché voglio dimostrare che la politica può essere fatta bene e con onestà anche da chi, come noi giovani, non ha grandi esperienze».
Avresti mai detto di riuscirci?
«Sinceramente non me lo aspettavo, ma io sono negativa per natura».
Di cosa vorresti occuparti?
«Rappresentando una generazione disillusa, che non crede più nel ruolo delle istituzioni, mi farò carico delle esigenze in primis dei giovani. Cercherò il più possibile un confronto con i vari sindacati studenteschi come Udu, con le associazioni e, soprattutto, con Libera. Un punto che mi sta molto a cuore e sul quale come Giovanile abbiamo lavorato, è un lavoro sulla cultura: perché per esempio non prolunghiamo l'orario della Delfini e non l'apriamo la domenica (sul modello della Sala Borse di Bologna)? Oppure, perché non estendiamo la rete wireless e, infine, non cerchiamo di permettere l'organizzazione di un orientamento universitario più efficiente, sul modello dell'Alma Orienta di Bologna?».
Più paura prima per il verdetto elettorale sulla tua elezione in consiglio comunale o per l'esame di maturità che deve arrivare?
«Sinceramente mi preoccupava di più l'esame di maturità che la mia elezione in consiglio. Perdere un'elezione è un conto, ottenere un risultato scarso all'esame di maturità è decisamente tutt'altra cosa».
Il risultato del Pd locale diverso da quello delle Europee: c'è una spiegazione?
«Non è un mistero che alcuni voti che storicamente ci appartenevano siano andati alla Querzè. A livello locale si tratta di unire nuovamente quante più anime possibile per un partito coeso, eterogeneo. Ora è necessaria un’ampia riflessione nel centrosinistra, non prima però di avere dato la spinta e la carica giusta per il ballottaggio di domenica prossima. Questa è la prima e unica cosa che conta adesso».
@dvdberti
©RIPRODUZIONE RISERVATA