Montanini: «Un boom, ma ero più ambizioso»
«Risultato eccezionale dati i tempi ristretti. Ora puntiamo su economia e disoccupazione»
Quinto posto assoluto per quanto riguarda le preferenze del candidato sindaco e per i voti di lista. L'imprenditore Antonio Montanini, capolista della civica “Cambia Modena”, è una delle sorprese delle amministrative e il candidato entrerà senz'altro nel nuovo Consiglio comunale. «Secondo gli esperti – spiega Montanini – il nostro è un risultato eccezionale, inaspettato, anche se sul piano personale avevo obiettivi più ambiziosi». Il candidato spiega: «Speravo di arrivare davanti all'ex assessore Querzè. Ho corso appena sei settimane e ho notato che molti candidati hanno utilizzato i miei temi, dal lavoro che è un tema drammatico, ai chioschi, al mondo dell'impresa. Mi fa piacere certo, perché sono l'unico che rappresenta la vera società civile. Ho avuto poco tempo per spiegare e ci sono state poche occasioni di confronto tra le idee dei candidati».
Quale tema affronterà in Consiglio comunale?
«Subito, da oggi, chiederò che tutti gli eletti di maggioranza e opposizione si concentrino sulla vera emergenza di Modena: il rilancio dell'economia e la disoccupazione, veri drammi. Altro che il Polo della cultura di S.Agostino».
Si sono verificati vari casi di voto disgiunto a suo favore.
«È vero, forse perché c'erano candidati poco apprezzati e questa è stata una sorta di ribellione. In Consiglio troverò Giancarlo Muzzarelli che devo dire ha fatto peggio dei voti del suo partito: la visita di Renzi a Modena gli ha portato almeno un 10% di voti in più. Ora vediamo Muzzarelli in Consiglio, certo entra come entrò Giorgio Pighi cinque anni fa». Ha un rimpianto?
«Due. Anzitutto penso che non sai stato, da parte di Muzzarelli, utile ignorare Cambia Modena come lui ha fatto: io evidenzio alcune cose che non vanno, un po' il ruolo che l'opposizione e i grillini dovrebbero avere. E poi ho visto che in alcuni seggi ci hanno trasformato alcuni voti in schede bianche: qualcuno aveva fatto il segno sulla parte blu nel nostro simbolo e si vedeva poco».
E al ballottaggio?
«Prima vediamo i programmi, chi accetta i nostri avrà i nostri voti».
Stefano Luppi