Poletti: «Unico obiettivo per imprese e lavoratori»
Formigine. Il ministro del Lavoro ha incontrato gli imprenditori e i cittadini «Occorre passare dall’aiuto della cassa integrazione alla ricerca di un contratto»
FORMIGINE. Un nuovo modo di vedere il lavoro. È il filo conduttore dell’intervento del ministro Giuliano Poletti, che ieri pomeriggio ha incontrato ai Magazzini San Pietro decine di imprenditori e numerosi cittadini. «A Roma si ha che fare con fogli di carta e numeri - ha spiegato il ministro del Lavoro - ma i conti non si possono fare con la vita delle persone. L’Italia ha bisogno di un profondo, radicale cambiamento. Quando è scoppiata la crisi, l’Italia era ferma da dieci anni. Ora che in Europa ci sono segni di ripresa, riparte più lentamente di tutti. È una malattia che ci siamo tenuti». Per Poletti serve innanzitutto cambiare mentalità: dal “sì, però” alle assunzioni di responsabilità. C’è l’esigenza di diminuire l’ingiustizia distribuzione del reddito, che genera un problema economico. «Se mille persone non possono comprare le scarpe, le fabbriche smettono di farle. Si bloccano i consumi e la produzione, i lavoratori restano a casa, non hanno i soldi per la spesa e la trivella gira». Un altro intervento riguarda il senso della collettività «Se uno a casa trova una bottiglia vuota a terra chiede chi è stato, se succede fuori però domanda perché il Comune non interviene. Si è stabilito e accettato che ciò che è collettivo non è di tutti noi, è del Comune. Però una società che funziona fa risparmiare i cittadini». Per il ministro bisogna cambiare il modo di produrre il lavoro. «Abbiamo un sistema imprenditoriale forte, però l’energia costa il 30% rispetto ad altre nazioni, la burocrazia costa il doppio, c’è un sovraccarico sproporzionato con il costo del lavoro: come fare una corsa dei cento metri partendo dieci metri indietro». Da superare la dicotomia imprenditori-lavoratori, mentre il punto principale riguarda il modo di trattare con chi perde (o cerca) un’occupazione. «Giusta la cassa integrazione e la tutela, però il problema è dare una mano per trovare il lavoro. Con l’Electrolux abbiamo fatto così: abbiamo detto che gli stessi soldi per pagare la disoccupazione li diamo a voi per lavorare. Ha funzionato. Il governo deve fare in modo che tu abbia un lavoro, non che abbia i soldi per stare a casa senza fare niente». Poletti ha citato l’esempio del servizio “garanzia giovani”, auspicando un cambiamento anche per le pensioni.«Non puoi pensare di lavorare sino a settant’anni e poi andare in un parco. Serve un punto di equilibrio: riduci le ore di lavoro, aiuti i giovani, prendi meno». Legislazione da semplificare e nuovi centri per l’impiego. «L’ipotesi è un’agenzia nazionale per il lavoro, che usi tutte le risorse», attiva per lavoratori e imprenditori. Il ministro ha risposto a domande di imprenditori e non solo. Un cittadino si è avvicinato con una maglia con scritto “Esodati, non salvaguardati”. Poletti ha risposto elencando una scaletta d’interventi in programma, chiedendo di avere pazienza.