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Terim, la vertenza non si sblocca

Terim, la vertenza non si sblocca

Accordi non rispettati dall’imprenditore egiziano Khaled. Incontro in Regione per la riconversione del sito di Baggiovara

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Un nuovo confronto per tentare di salvare il salvabile. È in programma questa mattina alle 10.30 a Bologna un incontro presso la sede della Regione, sulla vertenza Terim.

Ancora una volta i lavoratori saranno presenti fuori dal palazzo regionale per presidiare e capire quale potrà essere il loro futuro. Sulla base dei presupposti di questo incontro è ipotizzabile che non possa essere decisivo: è semmai auspicabile che venga avviato un percorso per il quale l'ente regionale ha dato da tempo la propria disponibilità.

All'ordine del giorno, infatti, c'è la discussione che riguarda la riconversione industriale del sito di Baggiovara, anche se all'orizzonte non ci sono già ipotesi concrete.

«La Regione – spiega Alessandro Bonfatti, sindacalista della Fim-Cisl di Modena – ha dato da tempo la sua disponibilità per verificare se ci sono delle realtà industriali interessate a eventuali investimenti per il sito produttivo di Baggiovara. Non ci sono ipotesi concrete ancora, ma è importante avviare la discussione».

I problemi mai risolti della ormai annosa vertenza per l’azienda Terim, sono numerosi e su più fronti. Dopo oltre cinque anni di cassa integrazione gli oltre 300 lavoratori (tra il sito di Baggiovara e quello di Rubiera, nel Reggiano) attendono di sapere quale sarà il loro futuro. Un futuro che sembrava più roseo dopo la firma dell'accordo, anche se caratterizzato da fasi complicate e rotture poi ricucite, con l'imprenditore Farouk Khaled. L’industriale egiziano ha acquisito il sito Terim di Rubiera con i 201 lavoratori, a patto che altri 135 fossero andati in mobilità volontaria incentivata. L'obiettivo era ripartire gradualmente per entrare a regime entro gennaio 2015. Ma il piano industriale della Eg-Italy (l'azienda costituita da Khaled proprio per acquisire la Terim) non è mai partito. Nemmeno l'attivazione di un tavolo presso il ministero dello Sviluppo economico ad oggi sembra avere sbloccato la situazione.

«L'accordo firmato con Khaled – aggiunge infatti il sindacalista Bonfatti – ha per noi ancora un valore. Anche se al momento l'imprenditore egiziano non ha dato seguito. È stato un passo importante attivare un tavolo presso il ministero, che tuttavia non è riuscito a portare al tavolo Khaled. Ma non per questo per noi significa che l'accordo non abbia validità. Riteniamo molto grave che, anche a fronte dell'interessamento delle istituzioni, l'imprenditore continui a farsi negare».

Nell'ultimo incontro fissato a Roma, infatti, Khaled non si è presentato ma aveva fatto sapere ai tecnici ministeriali di essere disponibile a un incontro. Un'altra promessa non mantenuta, almeno fino a oggi. Tutto questo non ha comunque impedito alla Regione e ai rappresentanti dei lavoratori di proseguire sull'altro fronte, quello relativo alla riconversione di Baggiovara.

Felicia Buonomo