Fiamme e bomba contro una ditta, 6 arresti
Gli attentati a Livorno: in manette il titolare di un’azienda concorrente e 5 esecutori: tre i modenesi
Due attentati ad una ditta di Livorno, la E-Repair (azienda di riparazioni elettroniche industriali), per estrometterla e acquisire le commesse della Siemens. In manette sei persone, tra cui tre modenesi. Si tratta del mandante degli attentati, ovvero del titolare 38enne di un’altra azienda di elettronica, con sede a Voghera di Pavia, arrestato dai carabinieri insieme ad altre cinque persone, tra cui una donna, accusati di aver materialmente eseguito i due attentati. Estorsione, incendio, esplosioni pericolose e illecita concorrenza con minaccia e violenza i reati contestati in concorso. I due attentati sono infatti avvenuti il 12 ottobre 2013, quando andò a fuoco una parte del magazzino della ditta, in via Cimarosa a Livorno, dopo che liquido infiammabile era stato versato dal tetto del capannone, e la notte del 4 febbraio quando fu fatto esplodere un ordigno artigianale di fronte all'ingresso del laboratorio. Oltre 350mila i danni provocati. Secondol'accusa il mandante sarebbe stato il titolare della ditta di Voghera, concorrente di quella livornese: avrebbe architettate le due azioni incendiario-dinamitarde per cercare di estromettere la E-Repair dal mercato e acquisirne le commesse della multinazionale Siemens. Agli altri arrestati contestata l'esecuzione materiale delle azioni: in carcere sono finiti un 31enne di Napoli, un 56enne della provincia di Caserta considerato il regista del gruppo, e tre modenesi, Giorgio Castaldo, 48 anni, incensurato, il figlio Salvatore Castaldo di 21, con precedenti, e Katia Sogari, 45 anni, coinvolta nella vicenda solo per il secondo attentato e, pare, in modo marginale.