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AA.VV. Guerra d’Africa e memoria condivisa È un progetto ambizioso quello realizzato a Modena da Paolo Bertella Farinetti (docente di Storia Contemporanea nel nostro ateneo), Aldolfo Mignemi...

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AA.VV.

Guerra d’Africa

e memoria

condivisa

È un progetto ambizioso quello realizzato a Modena da Paolo Bertella Farinetti (docente di Storia Contemporanea nel nostro ateneo), Aldolfo Mignemi (Istituto Nazionale per il Movimento di Liberazione) e Alessandro Triulzi (docente di Storia dell'Africa all'Università di Napoli). Il risultato finale è un libro unico nel suo genere: “L'Impero nel cassetto” (Mimesis, pp. 201, 20 euro) riesce a rendere pubblica la memoria coloniale italiana, superando il silenzio imbarazzato su una parte rimossa del nostro passato recente, condividendo documenti in italiano e in inglese, i colonizzatori e i colonizzati. Il volume nasce da un progetto modenese, quello di Moxa - organizzazione non profit che opera in Etiopia - che nel 2008 si occupò dell'invasione italiana dell'Impero del Negus con la mostra fotografica “Modena - Addis Abeba andata e ritorno”. Da questa esperienza, nel 2010, è nato un gruppo di ricerca (Returning and Sharng Memories) che ha cominciato a individuare e recuperare gli archivi coloniali sparsi in tutta Italia. Nel libro lo spazio è occupato delle foto dei reporter dal fronte o di quelle di militari e al tempo stesso appassionati di fotografia che mandavano le foto - ricordo a casa. Erano gli stessi anni in cui le foto di regime, gestite sotto stretto controllo politico, presentavano alla Società delle Nazioni l'aggressione come una missione civilizzatrice grazie proprio a un moderno e spregiudicato uso dell'immagine. Tra i giornalisti scrittori che operarono in Etiopia spiccano Dino Buzzati e Curzio Malaparte. Quest’ultimo mostrò un'Etiopia fragile, sulla quale si abbattè la violenza della guerra e della civilizzazione forzata. Un interessante strumento di studio per comprendere un'epoca storica sinora riservata a pochissime specialisti. Con le foto dei volontari d’Africa presenti sui fronti di guerra e partiti dalle nostre zone il panorama è più ampio. (ga.so.)