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Alcolici a minori: chiusa 3 mesi la discoteca KYI, troppa gente chiusa la Crepa

 Alcolici a minori: chiusa 3 mesi la discoteca KYI, troppa gente chiusa la Crepa

Si tratta delle prima applicazione da parte del Comune della novità introdotta nel Codice penale nel 2012, all’articolo 689, dove si prevede appunto sanzione amministrativa e sospensione per tre mesi se la violazione è commessa più di una volta.

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La discoteca Kyi di Modena, in via Jacopo da Porto Sud, dovrà rimanere chiusa per tre mesi a partire da giovedì 1 maggio e fino a martedì 29 luglio compreso. La sospensione dell’attività è stata decisa dal Comune di Modena, su segnalazione della Questura, per la violazione della norma che vieta la somministrazione di alcolici a minori di 16 anni. Si tratta delle prima applicazione da parte del Comune della novità introdotta nel Codice penale nel 2012, all’articolo 689, dove si prevede appunto sanzione amministrativa e sospensione per tre mesi se la violazione è commessa più di una volta.

Il procedimento amministrativo, infatti, è stato avviato in marzo dopo che la divisione Polizia amministrativa e sociale della Questura, oltre ad applicare la sanzione di duemila euro, aveva segnalato all’Autorità giudiziaria e al Comune la violazione avvenuta il 9 marzo richiamando un uguale addebito riferito al 15 dicembre scorso.

Alla conclusione del procedimento il Comune ha adottato il provvedimento amministrativo di sospensione dell’attività per tre mesi dal 1 maggio.

Sempre da giovedì 1 maggio, ma per due mesi, fino a domenica 29 giugno compresa, è stata sospesa anche l’attività della Crepa, ai Tre Olmi, per il mancato rispetto delle prescrizioni riferita alla capienza del locale. Il provvedimento è stato assunto con un accordo sostitutivo, sottoscritto congiuntamente, che si riferisce al procedimento amministrativo avviato dopo i controlli svolti all’inizio di aprile da Polizia municipale e Questura che avevano, appunto, rilevato una presenza di 1465 persone rispetto alle 540 autorizzate nella licenza. Nell’occasione erano state rilevate anche altre violazioni tra le quali il mancato rispetto agli orari di chiusura del locale, l’utilizzo del microfono, l’omessa esposizione al pubblico della tabella degli orari.

L’attività del locale era già stata sospesa nel 2012 per il mancato rispetto della capienza e in quell’occasione era stata introdotta una specifica prescrizione nella licenza prevedendo che l’ingresso dei clienti sia “sorvegliato con conta numerica ad opera degli addetti all’accettazione”, tenendo anche un registro di verbalizzazione a disposizione degli organismi di controllo. Proprio nel provvedimento di sospensione del 2012 era previsto che “in caso di successive analoghe violazioni” avrebbe potuto essere adottato un ulteriore provvedimento di sospensione o di revoca dell’autorizzazione.