Lo storico Silingardi racconta il cristianesimo del III secolo
“Il Cristianesimo e la grande anarchia militare del III secolo”. Questo il titolo dell'incontro che si è tenuto nell’ambito delle lezioni dell’arte che riguardano l’impero romano. L'iniziativa è...
“Il Cristianesimo e la grande anarchia militare del III secolo”. Questo il titolo dell'incontro che si è tenuto nell’ambito delle lezioni dell’arte che riguardano l’impero romano.
L'iniziativa è stata organizzata dall'associazione Forum-Ute e dal Comune e tenuta dallo storico Luca Silingardi. «A Bosra in Siria - ha detto l'esperto - vi sono delle tombe ricavate all’interno delle roccia e sono create in base al prestigio della famiglia. In questo periodo vi sono anche i mosaici di più alto livello che provengono dall’Asia e dall’Africa. Queste creazioni andavano a rivestire le case dei ricchi». Anche oggi la scuola di mosaico di Ravenna realizza delle opere per gli sceicchi arabi e uomini ricchi degli Stati Uniti. Modena e Ravenna sono le città che conservano più sarcofagi. «I sarcofagi partivano dalle botteghe semilavorati e poi venivano completati sul posto. Nell’impero la religiosità era costituita da culti orientali, come ad esempio quella rivolta ad Iside, e dal culto di mistra che era praticato solo dagli uomini. In seguito arrivò il Cristianesimo. Inoltre dalla cremazione dei morti si passò all’inumazione. I cristiani venivano seppelliti nelle catacombe. Le famiglie più importanti non avevano solo dei loculi ma anche degli edifici». (g.f.)