A processo l’ “uomo senza naso”, ma è svanito
Rinvio a giudizio per Chouchane, spericolato trafficante di droga evaso e riparato in Francia
È un evaso svanito nel nulla ma la polizia ha individuato un suo rifugio certo in Francia. Insomma, è un fantasma, ma la giustizia va avanti e ieri mattina il gup Maria Teresa Magno ha deciso di rinviarlo a giudizio per traffico di droga e violenza a pubblico ufficiale, oltre all’evasione dal braccio carcerario del Policlinico dove era agli arresti. Difeso dall’avvocato Andrea Giberti, Brahim Chouchane, 29 anni, tunisino, sarà quasi certamente assente alla prima udienza del suo processo, fissata per ottobre. La Squadra mobile aspetta l’occasione per acciuffarlo e quindi potrebbe capitare che prima o poi assista al suo processo. Il “Die Hard” tunisino è diventato un caso nel giorno del suo arresto, nel marzo 2013, ad opera di agenti della Squadra mobile della Questura, durante una retata contro spacciatori di eroina in un condominio di via Galilei. Mentre la polizia faceva irruzione nell’appartamento al quarto piano arrestando i complici, Chouchane - sposato con una modenese 24enne, fino ad allora un immigrato senza precedenti di polizia - ha gettato l’eroina nel gabinetto ed è sfuggito alla cattura lanciandosi dal balcone su quello del piano di sotto al lato rispetto al suo. Un salto azzardato che lo ha portato a sbattere violentemente contro la porta finestra che è andata in mille pezzi tranciandogli il naso. Con sangue freddo e il suo naso in mano, Chouchane è scappato lasciando una scia di sangue che ha portato al suo arresto. Pochi giorni dopo, la clamorosa evasione dal Policlinico. Chouchane, agli arresti al braccio carcerario ospedaliero e sottoposto a un intervento per riattaccargli il naso, ha approfittato di una vista medica per scappare. Era su una sedia a rotelle spinto da un agente della penitenziaria, quando, tornando in camera, ha gettato le manette nella ruota rovesciando. Nella confusione, si è fatto aprire le manette, ha picchiato l’agente ed è fuggito mezzo nudo col camicione da degente uscendo dal portone principale scappando in via campi dopo aver rubato dei panni stesi della sua taglia.