L’estate del Comune: la movida al Novi Sad
Si sta studiando come collocare numerosi chioschi nel prato al Foro Boario Pronto un piano-tampone per il Parco: baracchine mobili vicino a quelle chiuse
Giorni convulsi in Comune per cercare una soluzione al pasticcio dei cosiddetti “chioschi bulgari”: le quattro baracchine in costruzione sequestrate dalla Procura nel corso di un’indagine per presunti abusi edilizi. Siccome il municipio è al centro delle indagini in quanto autore del discusso progetto di riqualificazione - che secondo gli esposti presentati non è affatto tale - sarà proprio il Comune a trovare una soluzione almeno per questa estate: da un lato ci sono i concessionari che, dopo il sequestro, lamentano già oggi gravi danni in vista della stagione estiva in arrivo, dall’altro c’è il problema non piccolo di trovare spazi adatti al pubblico modenese che vuole uscire d’estate ma trova il parco mezzo chiuso. Per questo il sindaco Giorgio Pighi, solo pochi giorni fa, disse in pubblico che era in corso la ricerca di una soluzione per l’estate senza aggiungere altro. E ora che l’estate è alle porte, improvvisamente le soluzioni diventano due.
Progetto Uno. A quanto è dato sapere, giovedì o martedì prossimo al cento della riunione di giunta ci sarà il primo progetto: creare sempre dentro il Parco delle Rimembranze una rete di baracchine prefabbricate del tutto temporanee che suppliscano a quelle che sono sotto sequestro fino alla fine dell’estate. In questo senso, il Comune pensa a una soluzione-tampone a vantaggio dei concessionari che rischiano di perdere ingenti somme (oltre ad aver vincolato capitali in fidejussioni). È una soluzione praticabile, se si considera che i cantieri sequestrati portano via molto spazio e che alcuni “corridoi” interni al parco oggi sono chiusi? Saranno i gestori a dirlo, quando il Comune presenterà un progetto compiuto.
Progetto Due. Nel frattempo, si addensano malumori sempre tra i concessionari per un secondo progetto che rischia di diventare molto più importante e quindi di provocare altre perdite. Il secondo piano per l’estate in via di elaborazione in questi giorni in Comune riguarda il manto erboso del Parco Novi Sad. In Comune ci si schermisce dicendo che sono ancora in corso trattative con alcuni gestori di locali della Pomposa e che non c’è nulla di certo. Tuttavia, è chiaro che se questa estate il Novi Sad dovesse ospitare chioschi su uno spazio ampio e aperto, per il Parco sarebbe una mazzata. Oltretutto, il Comune non ha fatto alcuna proposta ai gestori dei quattro chioschi sequestrati. Gli interlocutori del Novi Sad sono per ora solo gestori della zona Pomposa. D’altra parte, la proposta è partita da uno di loro, gestore anche del chiosco con il bar dentro il parco. Al Comune interessa, soprattutto dopo l’omicidio tra spacciatori e altri fatti di malavita che fanno di quella zona un posto pericoloso. Resta da definire quale porzione del Novi Sad sarebbe interessata. Le gradinate, ad esempio, potrebbero essere escluse. L’idea, a quanto è dato sapere in questo stadio, è di dare concessioni per chioschi mobili sul prato da togliere a fine stagione. Tutto è nelle mani dell’assessore al commercio Stefano Prampolini che non parla dell’argomento.