I comitati meditano la vertenza di rimborso
Appellandosi al codice civile Finale Emilia Terremotata Protesta chiederà i danni a Regione e Gas Plus
“Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un'attività pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno”. Partendo dall’articolo 2050 del codice civile, il comitato Finale Emilia Terremotata Protesta ha lanciato la proposta di chiedere i danni per i disastri causati dal terremoto. L’idea è di chiederli alla Regione, ma nel calderone, in quanto concessionario delle trivellazioni, finisce anche Gas Plus a cui spetterà il dovere di provare la propria buona pratica. Seguendo questo ragionamento si intuisce perché, nel comunicato del ministero dello Sviluppo Economico, trapela come il gruppo estrattivo non fosse minimamente d’accordo con le conclusioni stilate dalla commissione Ichese, che imputava un possibile connessione tra pompaggio del petrolio e terremoto. E si spiega anche il motivo per cui la società, pur non gradendo, ha dato massima disponibilità ad ospitare le indagine scientifiche previste. Venire scagionati eviterebbe ricadute economiche pesantissime per Gas Plus. Di fatto, ancora una volta, terremoto e alluvione viaggiano su binari paralleli: c’è un privato (Gas Plus in un caso, Aipo nell’altro) che spera di non vedersi imputare alcuna responsabilità. In caso contrario, infatti, verrebbero avviate una serie infinita di cause di risarcimento.
«Sono trascorsi due anni in cui la Regione ha impegnato e sperperato le proprie forze, i nostri soldi, per estrapolare ed inventare ordinanze atte a bloccare e ad ostacolare la riscostruzione e il riconoscimento dei contributi - scrive Finale Terremotata Protesta - Sono passati due anni nei quali le amministrazioni comunali, anche utilizzando vademecum inventati ad personam, hanno goduto nell’ inviare ai cittadini notifiche attestanti lo stop alle pratiche richiedendo documenti, fotografie e non si sa quanto altro. È vergogoso. Ora chiediamo che chi di dovere ci dimostri il nesso causa-effetto, e precisamente ci devono dimostrare che non vi è nessun nesso tra trivellazioni e terremoto del maggio 2012. Non ci bastano le scuse: abbiamo contato vittime, abbiamo perso il patrimonio culturale e storico, le nostre case, le nostre fabbriche, le nostre scuole, i nostri ospedali, le nostre abitubini. Ci avete tolto tutto, avete insabbiato la realtà e ci chiedete scusa? Alla luce dell’articolo 2050 del codice civile ora chiediamo al commissario straordinario per il terremoto e al presidente della Regione il risarcimento ad ogni singolo terremotato per danno materiale, fisico, biologico e morale».