Gazzetta di Modena

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Espulso. Ma viene “rifiutato” all’aeroporto

Espulso. Ma viene “rifiutato” all’aeroporto

Doveva essere allontanato dall’Italia: non è stato imbarcato a causa della poca igiene personale

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Una attrazione fatale. È costretto a fare il mendicante a Modena. Per quanto ci abbiano provato, alla fine lui riappare agli angoli delle strade, nei parcheggi, fuori dai supermercati, ai semafori. Lui c’è, continua il suo lavoro perché a nulla hanno potuto tre provvedimenti di allontanamento non solo dilaga città e dalla provincia di Modena ma anche dall’Italia. In quest’ultimo caso, è stata una questione di igiene a salvarlo.

Si tratta di un rumeno, un cittadino comunitario, iniziali L.C., una “faccia” storica. Per lui il cartellino rosso è stato estratto tre volte. Non si tratta di espulsione, poichè tecnicamente questa è un provvedimento ad hoc riservato ai cittadini extracomunitari, ma di cosiddetto allontanamento. Un allontamento (una specie di foglio di via) dalla città o dallo Stato per vari motivi, di soldo per motivi di ordine pubblico. Dopo il primo allontamento, questa scomoda figura ritorna a Modena. Dopo il secondo allontanamento il rumeno riappare mentre chiede l’elemosina e marca troppo stretto i parcheggiatori. Finisce nella retata compiuta qualche giorno fa dalla polizia municipale, quella che ha fatto una sorta di repulisti nei parcheggi appunto, agli incroci e negli altri luoghi più gettonati dai rumeni accattoni. Più di venti persone vennero bloccate e identificate, denunciate, multate.

Il recidivo L.C. si prende così per la terza volta il provvedimento di allontanamento . E per la terza volta affronta l’iter per il suo rimpatrio in Romania.

Il mendicante viene portato dalle forze dell’ordine a Bologna, all’aeroporto. Gli è stato comprato un regolare biglietto, la “scorta” sta con lui durante il check in e sino alla fine, sino all’imbarco sopra al veivolo. Ma quando ormai il passeggero “modenese” stava per accomodarsi all’interno dell’aereo, ecco che accade un imprevisto. Pare che il personale di bordo, forse proprio il comandante stesso, si sia opposto al suo trasporto. Quel passeggero non era in condizioni igieniche tali da poter affrontare il viaggio a fianco degli altri passeggeri presenti nell’aereo. Una questione d’igiene e di decoro dunque. E L.C. alla fine non è partito su quell’aereo di linea. È di nuovo in città, all’aria aperta.

Stefano Totaro