Gazzetta di Modena

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La Venere seduce Savignano

La Venere seduce Savignano

Inaugurata la mostra con la statuetta. Il sindaco: «Così parte il rilancio turistico»

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SAVIGNANO. Tante persone si sono ritrovate ieri al museo della Venere per ammirare l’originale Venere di Savignano, normalmente custodita al museo archeologico ed etnografico Pigorini di Roma. La statuetta preistorica, alta 22 centimetri (una delle più grandi della sua epoca), scolpita nella pietra serpentino in un’epoca compresa tra 20 e 30 mila anni fa, rimarrà esposta a Savignano fino al 4 maggio, per poi fare ritorno a Roma. A tagliare il nastro inaugurale della mostra davanti agli studenti delle scuole savignanesi è stato il sindaco, Germano Caroli, che ha ricordato: «Questa è una partenza “col botto” di un percorso di promozione del paese che vuole essere molto più ampio e lungo nel tempo, tanto che il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la costituzione dell’associazione Savignano Città Archeologica». Presente anche il vicesindaco del Consiglio comunale dei Ragazzi, Jacopo Degli Esposti, che ha ringraziato gli esperti per avere spiegato «l’enorme valore di questo reperto». La parola è poi passata a Francesco Di Gennaro, soprintendente del museo Pigorini di Roma, il quale ha prima evidenziato come il nome Venere sia attribuito per convenzione a questa statuetta così come ad altre statuette di periodo coevo, quindi ha rimarcato: «Savignano è importante dal punto di vista archeologico non solo per la Venere. Ad esempio, c’è un’ascia in bronzo di più di 30.000 anni fa, chiamata dagli studiosi “tipo Savignano” proprio perché a Savignano ne furono trovati 96 esemplari». La mostra sulla Venere si compone anche di pannelli informativi che spiegano la storia della statuetta, il modo in cui è stata realizzata e offrono la possibilità di fare comparazioni con altre veneri del periodo Gravettiano, quello di 20 – 30 mila anni fa in cui fu scolpita la Venere savignanese. Complete nella illustrazione di questi pannelli informativi sono state Alessandra Serges, referente della sezione preistoria del museo Pigorini, ed Eliana Catelli, studiosa di arte preistorica. Ieri pomeriggio si è svolto il convegno di studi. La statuetta preistorica è già diventata anche un pane e un gadget, che si possono acquistare in centro a Savignano. (m.ped.)