Padre Arletti: «Non si tratta di ortodossi Potrebbe anche essere citato in giudizio»
«Quella chiesa non è ortodossa». Padre Giorgio Arletti (in foto), rettore della chiesa ortodossa di piazza Liberazione a Modena, prende le distanze dal “monastero” che si professa ortodosso di...
«Quella chiesa non è ortodossa». Padre Giorgio Arletti (in foto), rettore della chiesa ortodossa di piazza Liberazione a Modena, prende le distanze dal “monastero” che si professa ortodosso di Serpiano, località di Riolunato. Si tratta di una struttura inaugurata da parte di “padre Samuel” e “sorella Michea”, al secolo Luciano Viti e Francesca Colognori, scomunicati “latae sententiae” dalla chiesa cattolica. «La nostra parrocchia – ha affermato padre Arletti – è canonicamente dipendente dal patriarcato di Mosca ed è assolutamente estranea all’edificio in cui operano Viti e Colognori. Non vogliamo che si faccia confusione. Non possiamo impedirne la nascita, però non è assolutamente una chiesa in comunione. Tecnicamente li definiamo “vagantes”, cioè chiese che nascono da sole, senza legami con chiese canoniche. “Padre Samuel” si è autoproclamato patriarca, potrebbe essere teoricamente citato in giudizio dall’ambasciata di Russia». «La vicenda – ha proseguito l’intervistato – si verifica proprio quando Ivan Petrov, un sacerdote “canonicissimo”, serio e sposato, sta facendo grandi sacrifici per aprire una chiesa ortodossa a Fanano, peraltro con l’aiuto di un sacerdote del posto. Non vogliamo che i fedeli facciano confusione. La religione ortodossa è divenuta la terza in Italia dopo quella cattolica e quella islamica; a grandi numeri, stimiamo di avere due milioni di fedeli. Sul nostro territorio ci sono due chiese a Modena: la nostra, facente capo al patriarcato di Mosca, e un’altra, che fa riferimento a quello di Romania. Ve ne è una Mirandola, che purtroppo è stata danneggiata dal sisma, poi vi sarà quella prevista a Fanano, che ci auguriamo possa essere il vero punto di riferimento per la montagna». (ga.fa.)