Gazzetta di Modena

Modena

Il Tar: «Il garage Ferrari è irregolare»

Il Tar: «Il garage Ferrari è irregolare»

Costruito più grande di quanto concesso, rischia l’abbattimento. Il Comune ricorre al Consiglio di Stato

27 giugno 2013
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Novemila metri cubi più grande di quanto consentito: il Tar annulla la concessione edilizia e, teoricamente, il parcheggio multipiano potrebbe addirittura essere abbattuto. Si è pronunciato per la seconda volta nello stesso modo il Tribunale amministrativo regionale riguardo i volumi del garage Ferrari di via Trento Trieste a Modena: quei volumi eccedono i limiti previsti dal decreto ministeriale del 1968 e la concessione che il comune diede 20 anni fa al multipiano di via Trento Trieste va annullata. La sentenza del Tar è di qualche giorno fa e il comune di Modena ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato. Ma se anche questo desse ragione ai ricorrenti la struttura rischierebbe di andare incontro all’abbattimento. Sono gli ultimi sviluppi di una vicenda giudiziaria che riguarda una delle più note autorimesse a pagamento di Modena e che va avanti dagli anni ’80. Come si legge nella sentenza del Tar che ricostruisce i passaggi principali, con una delibera del 1987 il comune di Modena approvò una variante al piano regolatore, prevedendo la realizzazione del parcheggio. Contro la sua costruzione si mossero però alcune famiglie residenti nella zona che, convinte che il garage non rientrasse per dimensioni nei criteri stabiliti dalla legge ricorsero al Tar contro la concessione edilizia rilasciata dal Comune. Nel 1990, secondo la ricostruzione che si evince dalla sentenza, dando ragione ai ricorrenti i giudici amministrativi annullarono sia la variante urbanistica sia la concessione edilizia. Ma il Comune fece ricorso, già in quegli anni una prima volta, al consiglio di stato. il ricorso, però, rimase fermo a lungo, fino a quando nel 2002 venne dichiarato sostanzialmente scaduto nei termini. A quel punto, i residenti chiesero all’amministrazione di applicare quanto deciso dal tribunale e di annullare la concessione con tutte le conseguenze. «Solo in quel momento vennero informati del fatto che nel 1994 era stato disposto il rinnovo della concessione edilizia per la costruzione dello stesso garage» si legge, però, nel documento. A quel punto ai ricorrenti non rimase che avviare un nuovo ricorso, al quale oggi il Tar, nuovamente, ha dato ragione in particolare, come si legge sempre nella sentenza, «i ricorrenti lamentano l’inosservanza dei limiti volumetrici e la violazione delle norme di piano in tema di limiti di densità fondiaria e di altezza degli edifici» e nè il Comune di modena nè la società controinteressata (la Fiorano due spa di proprietà di Piero Ferrari) contestano mai espressamente che si abbia in concreto un superamento dei limiti volumetrici. In ogni caso secondo i giudici «visto che le autorimesse come quella in esame costituiscono essenzialmente degli esercizi pubblici, la loro esclusione dai limiti volumetrici di densità fondiaria appare difficilmente configurabile». Ora sarà il consiglio di stato a giudicare. «Nei casi di annullamento di concessione edilizia- spiega l’avvocato Giovan Ludovico della fontana che segue i ricorrenti- fa fede l’articolo 19 della legge regionale 23 del 2004, la quale spiega che se non è possibile la rimozione dei vizi deve essere ordinato il ripristino (e dunque in questo caso l’abbattimento dell’opera) o, in alternativa, una sanzione pecuniaria pari al valore della parte eccedente».