Don Fabian: che gioia il Papa argentino
Il parroco di Solara è connazionale del Pontefice. Militare negli alpini, operaio alla Floor Gres, poi la vocazione a 37 anni
Dalla cordigliera delle Ande a Solara la strada è lunga. Don Jorge Fabian Martin, sacerdote argentino, l’ha percorsa come molti suoi connazionali, tornando nel Paese, l’Italia, che nel secondo Dopoguerra aveva visto partire la sua famiglia. Mamma Franca, originaria di Parma, e papà Genaro, una “n” sola perché spagnolo, sono stati i primi a telefonargli, ieri sera, quando Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, è diventato Papa: «Una gioia immensa per gli argentini, una gioia immensa per tutto il Sudamerica, ma soprattutto dico un dono prezioso per tutta la nostra Chiesa, che in un momento particolare aveva bisogno di una guida. Ora non dobbiamo fare altro che pregare per lui».
Don Fabian aveva appena terminato la messa a Solara, dove è parroco terremotato da soli due mesi, dopo aver trascorso gli ultimi cinque come cappellano a Nonantola: «Finita la celebrazione il cellulare è cominciato a squillare perché mi avvisavano della fumata bianca, mi sono messo in auto per andare a cena da amici e poi è arrivata la notizia. Non ho ancora mangiato, perché da quel momento è una telefonata continua». Idealmente, per la nostra Diocesi, è lui il più vicino a Francesco I, condividendone le origini: «Sono nato a San Martin, una paesino a quaranta chilometri da Mendoza, al confine col Cile, distante mille chilometri da Buenos Aires. Argentina vera, è lì che sono cresciuto, è lì che mi sono laureato in Scienze Politiche mentre il cardinale Bergoglio era già molto famoso ed apprezzato».
Don Fabian ha alle spalle una storia curiosa e ricca di colpi di scena, fin da quando decise di venire in Italia: «Era il 1989, d’accordo con mia madre optai per ripercorrere le sue origini, a Parma. L’Emilia è una terra che mi dato tanto, mi sono subito ambientato».
Fabian non pensava ancora di diventare sacerdote: «A Modena sono arrivato dopo il servizio militare. Sono un alpino, e un mio ufficiale, che aveva la moglie originaria di Modena, mi aiutò a trovarmi un lavoro. Mi mantenevo da solo, avevo fatto il cameriere, ma grazie a questa persona mi fecero un contratto in ceramica, alla Floor Gres di Spezzano. Ho lavorato lì con entusiasmo per anni, ed è durante quel periodo che ho capito che il Signore mi stava recapitando una lettera. Di solito le poste ritardano, quella l’ho letta subito con grande attenzione».
La vocazione è arrivata più tardi rispetto a tanto suoi colleghi: «Sono entrato in seminario a 37 anni, sono sacerdote da cinque - oggi ne ha 48 - e quella di Solara è la mia prima parrocchia da parroco, dove viviamo con grande fede le difficoltà di questi mesi dovute al terremoto: la chiesa è inagibile e siamo sotto una tenda».
Ma la missione di don Fabian parte proprio dalla strada: «Capisco bene i problemi di questi tempi difficili, so cosa significa fare l’operaio. E io sono stato anche molto fortunato. Quando andai dal dottor Lucchese - fondatore della Floor Gres - e gli dissi che volevo entrare in seminario mi rispose che era felice e che le porte per me in azienda erano sempre aperte. Un grande insegnamento, è quello per cui dobbiamo pregare noi tutti i giorni».
@dvdberti
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