Gazzetta di Modena

Modena

Ecco il circo David Orfei: clown e numeri da brivido

Ecco il circo David Orfei: clown e numeri da brivido

Nell’area di via Divisione Acqui a Modena è in questi giorni il circo David Orfei. Il direttore artistico Rossante Larry guida alla scoperta di segreti e curiosità dello spettacolo e dei suoi protagonisti

2 MINUTI DI LETTURA





Musiche, luci e clown. Quella del circo è una tradizione che si rinnova dentro un’atmosfera magica e affascinante. Il cuore pulsante è il tendone centrale mentre tutti i mezzi della carovana sono disposti intorno, fino a formare una piccola città e zoo itinerante con mensa e caravan per il personale addetto ai lavori.

«Il nostro circo impiega 80 persone, tra artisti e operai, e facciamo due spettacoli al giorno, uno al pomeriggio e uno alla sera», spiega Rossante Larry, ex acrobata e oggi direttore artistico del circo David Orfei, uno dei 5 più grandi a livello nazionale e in questi giorni in città. Una vita originale e sempre in viaggio che li porterà ad attraversare tutto il nord Italia, da ottobre fino a marzo, per mettere in scena uno spettacolo con orchestra e numeri sempre diversi.

«Oltre ai clown che fanno sempre ridere tutti, abbiamo il numero dell’equilibrista sul filo d’acciaio, uno spettacolo mozzafiato perchè durante l’esibizione compie anche un salto mortale su un filo largo meno di 1 centimetro», continua Rossante che aggiunge: «Abbiamo anche cammelli, cavalli, zebre, bisonti, tigri, elefanti e leoni, ma a volte con le ordinanze comunali non possiamo portarli tutti».

Alle prove aperte incontriamo anche tanti genitori insieme ai loro bambini: «E’ sempre affascinante e fa sorridere i più piccoli», racconta Marcello Rossi, mentre per Claudia con sua figlia: «E’ un mondo fantastico e fa sognare i bambini. Qua possono vedere dal vivo gli animali, non solo in televisione e nei cartoni animati». Una passione che accomuna non solo adulti e bambini, ma anche ragazzi come Nicolas Benincasa, di Sassuolo: «E’ un intrattenimento e a me piacciono molto i numeri che fanno gli artisti».