Milk, dai giovani per i giovani: «Siamo un’associazione e vogliamo bene a Modena»
La nuova realtà fondata da sette ragazzi: «Realizziamo progetti ed eventi con uno sguardo attento all’inclusione»
MODENA. Come fa una città come Modena a rimanere viva? Grazie ad associazioni come Milk. Fondata il 31 dicembre del 2024, @milk.revolution sui social, è un’associazione di promozione sociale giovanile, nata da sette giovani modenesi: Andrea Benedetti, Giorgio Furcolo, Riccardo Giovanardi, Benedetta Nicoli, Stefano Mella, Gianluca Franchini e Davide Boccafoli, che prima di essere colleghi sono amici, ed è questo legame che ha permesso loro, da tre anni a questa parte, di sviluppare un progetto indubbiamente rivoluzionario per i giovani modenesi.
Fantasia e inclusione
Realizzano progetti ed organizzano eventi per la città e attualmente collaborano con il Comune, l’Ausl e associazioni presenti sul territorio come Ampia Aps e Portabella, con cui hanno sviluppato diversi progetti con ragazzi diversamente abili dando loro opportunità lavorative e svaghi, come recentemente andare allo stadio Braglia o una cena di Natale con una raccolta fondi; a noi possono sembrare quasi attività banali ma sono rese speciali dai sorrisi e dalla gioia dei ragazzi.
Una ricerca complicata
«La ricerca del nome è stata complicata, volevamo qualcosa che significasse completezza, purezza e dignità, perché è questo ciò che facciamo, cerchiamo di inserire nei nostri progetti il qualcosa che manca, soprattutto ai giovani, e la parola latte ha avuto un consenso generale quando è stata proposta, anche perché è il primo pasto che ognuno di noi ha fatto nella vita, quindi andava ad incrementare il concetto di completezza», le parole della socia fondatrice Benedetta Nicoli. La voglia di dare voce ad una realtà svantaggiata e di lasciare qualcosa di reale alla città di Modena è quindi racchiusa all’interno del loro nome.
Il podcast
Il progetto che ritengono meglio riuscito da tre mesi a questa parte è il loro podcast, “Caffè latte”, che hanno realizzato grazie al bando del Comune di Modena in collaborazione con “Youngle”, il podcast dei giovani per i giovani che punta a spiegare il tema del “benessere psicofisico dovuto all’autorealizzazione personale” e l’obiettivo del progetto è proprio quello di insegnare ai giovani con più o meno fragilità psicologiche, di fare nella vita ciò che gli piace davvero, inseguendo sogni e obiettivi senza paure.
«Abbiamo investito tanto in questo podcast, abbiamo allestito una postazione apposita con tanto di luci, cavalletti ed un bellissimo murales fatto dal nostro amico Drew Nori che rappresenta la nostra città, riteniamo che sia il progetto che ci rappresenta di più ad oggi», afferma il socio fondatore dell’associazione Milk Riccardo Giovanardi. All’interno del podcast ci saranno cinque puntate in totale che raccontano storie di ragazzi modenesi che hanno realizzato il loro sogno nonostante le difficoltà e insicurezze che la giovane età comporta.
Gli ostacoli della burocrazia
«È normale riscontrare delle difficoltà nel proprio percorso, e anzi grazie a quelle va trovata la forza di inseguire il proprio sogno e la propria passione – afferma ancora Benedetta Nicoli – manca ancora l'ultima puntata, abbiamo avuto diversi ospiti speciali modenesi, proprio per dare esempi concreti e vicini ai giovani di Modena, ad esempio Tommaso Turci, telecronista di Dazn, due giovani imprenditori modenesi come Mario Biondo e Matteo Seghedoni e Arianna Amadei, giovane attrice e modella modenese che ha interpretato una parte nella serie televisiva Alex&co e che oggi lavora e collabora con la Rai».
I giovani ragazzi di Milk hanno riscontrato perlopiù difficoltà sul fronte burocratico a causa della durata delle procedure di approvazione per la costituzione dell’associazione e di qualsiasi progetto, cosa che potrebbe creare sconforto a giovani che invece vorrebbero buttarsi nell’inseguire i propri sogni ma che magari non hanno un aiuto esperto a cui poter chiedere, non tanto invece dal lato organizzativo e sociale perché, anche grazie al legame d’amicizia che li lega da molteplici anni, il tempo e il dialogo si trovano sempre.
Voglia di mettersi in gioco
Per quanto riguarda il punto di vista gratificante, i ragazzi affermano che hanno sempre creduto molto nel progetto di Milk e fin da quando erano più piccoli hanno investito tempo, energie e denaro, e ad oggi vedere i sorrisi dei ragazzi ad esempio di “Ampia” dopo averli accompagnati allo stadio Braglia di Modena, vedere gli streaming del podcast che salgono sempre di più ad ogni puntata, oppure andare a parlare ai ragazzi nelle scuole della nostra città dei progetti che hanno e incoraggiarli a inseguire i propri sogni sono soddisfazioni immense. Spesso si dice che i giovani di questo Paese non hanno voglia di mettersi in gioco: ecco, esempi come quello di Milk ci fanno capire che questo pensiero non è altro che un luogo comune sbagliato.
A cura della classe 4L del liceo Sigonio