Gazzetta di Modena

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Scuola 2030

Il racconto: «Ecco la Mezza Maratona d’Italia per noi»

di Mattia Piva e Giovanni Neri*

	I due studenti con la medaglia al collo
I due studenti con la medaglia al collo

Due studenti hanno preso parte al primo Memorial Enzo Ferrari, correndo per dieci chilometri

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MARANELLO. Il Comune di Maranello, territorio in cui la sua natura di piccolo paesino e la tradizione incontrano il progresso industriale e l’avanguardia di una realtà come quella del mondo Ferrari, ha ospitato la prima edizione della Mezza Maratona d’Italia “Memorial Enzo Ferrari”, e noi abbiamo avuto l’onore di parteciparvi e documentarne lo svolgimento.

La corsa si è tenuta durante la mattinata di domenica 30 marzo, ma la vera essenza dell’evento è soprattutto ciò che lo ha preceduto, come avviene spesso in manifestazioni così importanti: in particolare, il primo momento in cui si inizia a percepire la bellezza della corsa è il giorno del ritiro dei pettorali.

A partire da venerdì, ad accogliere i corridori, c’era il Marathon Village diffuso, composto da un tendone nel quale si svolgeva la consegna dei pettorali e dei pacchi gara e un’area dedicata agli stand di prodotti per runners.

Colpo d’occhio mozzafiato

È la prima occasione per i partecipanti di assaggiare l’atmosfera, carica di trepidazione, e di incontrare alcuni dei volti con cui si condividerà tanta fatica e soddisfazione. Domenica la sveglia è all’alba, la colazione è leggera e la voglia di correre tanta. Giunti in prossimità della partenza, si viene travolti all’improvviso da tutto il pathos dell’occasione, con un colpo d’occhio mozzafiato: una decina di migliaia di persone unite dall’unica passione per la corsa. Una sensazione non da poco. Sì, perché le manifestazioni podistiche non sono come ogni altro sport.

Non c’è una buona probabilità di vincere, nemmeno di piazzarsi in una posizione degna di qualche nota. La maggior parte delle volte, si è solo un numero tra molti altri.

Tra fatica ed euforia

Tanto sacrificio, però, viene ricompensato proprio in questi casi, in cui si incontrano altre persone che ti accompagnano per cinque, dieci o ventuno chilometri, provando le tue stesse sensazioni.

Sembra di essere parte di un’unica entità in movimento, spesso la fatica sparisce, sostituita dall’euforia del momento. Sono questi i pensieri con cui comincia la corsa, al segnale dello start, quando tutto il gruppo inizia lentamente a mettersi in moto, accelerando sempre di più, fino a quando non ci si distende abbastanza da dare modo ai partecipanti di trovare il proprio passo, adagiandosi su un ritmo che li cullerà fino a fine gara.

Il percorso che abbiamo seguito noi è quello dei dieci chilometri, dopo il primo dei quali ecco apparire l’entrata del circuito della Ferrari a Fiorano.

Adrenalina al massimo

Correndo sul suo rettilineo l’adrenalina è al massimo, le gambe sembrano andare da sole, come per inerzia.

Al culmine di questo tratto, dopo una curva stretta, la corsa sfrenata si rilassa, i muscoli si distendono e non si può che restare sbalorditi di fronte alla bellissima immagine delle colline che si stagliano sulla distesa grigia della pista, intervallata da prati di margherite bianche. Questo quadretto, che riassume proprio l’incontro del piccolo borgo ai piedi delle colline con una delle industrie più importanti al mondo, ci accompagna fino all’uscita della pista.

Il resto della corsa si snoda attraverso l’esterno della fabbrica della Ferrari, i parchi della città, il suo municipio e, infine, la volata finale all’arrivo.

L’immagine che colpisce di più è vedere quella marea di migliaia di persone tutte con la medaglia al collo e con un'espressione di soddisfazione sul volto. Ognuno è soddisfatto del proprio piccolo traguardo, ognuno si sente personale vincitore della corsa. Questa prima edizione della Mezza Maratona d’Italia “Memorial Enzo Ferrari”, una giornata di festa e sport all’insegna dell’unità, si conclude con la promessa di ripetersi tra un anno per rivivere appieno tutte le emozioni della manifestazione.

*studenti del liceo Muratori-San Carlo, classe 4B