Gazzetta di Modena

L’emergenza

Ferrara, temperature ancora sotto zero: «Per i senzatetto 100 posti letto»

Stefano Ciervo
Ferrara, temperature ancora sotto zero: «Per i senzatetto 100 posti letto»

L’amministrazione comunale censisce dormitori, cohousing e appartamenti. Volontari in aiuto di chi non viene assistito nelle strutture pubbliche

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Ferrara Tornano sotto zero le temperature notturne in città e la macchina dell’assistenza e della solidarietà nei confronti dei senzatetto. Da parte dell’amministrazione comunale, ma anche di gruppi informali di privati, vecchi e di nuova costituzione, che cercano di raggiungere le persone per vari motivi non disposte a sottostare alla regole per accedere alle strutture pubbliche. Si parte comunque da Piano freddo che mette a disposizione, è il conteggio dell’assessore Cristina Coletti, «quasi 100 posti letto per l’accoglienza» e 150mila euro agli enti del Terzo settore per l’acquisto e distribuzione di kit igienico-sanitari e coperte ignifughe. I destinatari sono gli ospiti delle strutture di accoglienza e i senza fissa dimora intercettati dall’Unità di strada, che viene messa in azione dalle segnalazioni al Prins, sportello dedicato che nel 2024 ha registrato 148 accessi. L’accoglienza notturna fornita all’interno del Piano freddo è stata prolungata fino al 31 maggio, accompagnata alla ristrutturazione e miglioramento del dormitorio di via XX Settembre, nel quale ci sono 18 posti letto per uomini adulti. Altri 46 posti sono stati affidati dall’amministrazione a realtà del Terzo settore per servizi di accoglienza sulle 24 ore, 9 dei quali riservati a cittadini in condizioni di fragilità sanitaria. Assieme all’Asp, poi, sono stati aperti due appartamenti in cohousing, mentre altri due alloggi sono stati destinati alla coabitazione in aggiunta a quelli già operativi. «Così i posti di accoglienza sono quasi 100 - dice l’assessore - Attraverso percorsi diversificati l’obiettivo è garantire reali opportunità di rilancio della propria vita, che vadano ben oltre il mero assistenzialismo». Nel complesso il Comune ha stanziato per questo capitolo 3 milioni di euro nel periodo 2022-25.

Resta il problema di chi difficilmente si fa avvicinare, «ce ne sono 5-6 in centro, altri in periferia. Noi facciamo giri per consegnare loro materiale per igiene e monitorarli - dicono i volontari del gruppo “Un tetto di cuori” - Ogni caso va affrontato singolarmente, in questo modo siamo riusciti negli ultimi tempi a metterne al sicuro diversi. Veronica da oggi è ospite di una volontaria, un 40enne con grossi problemi di salute siamo riusciti a farlo ricoverare qualche giorno fa, un altro giovane con problemi di tossicodipendenza è ora ricoverato in una struttura specializzata; un altro ancora è stato assistito ed è tornato a Padova. Un ultimo caso dovrebbe trovare aiuto oggi pomeriggio». Da qualche settimana sono in movimento altri volontari, che si sono messi assieme grazie al web, anche loro impegnati nella distribuzione di generi di prima necessità soprattutto in centro. La Caritas risulta che stia poi allestendo un centro diurno in via Arginone, per offrire un tetto nella stagione più fredda anche durante il giorno a chi resterebbe in caso contrario sempre in mezzo alla strada.