Gazzetta di Modena

Il caso

Ferrara, ordigno bellico nel cantiere: ipotesi maxi-evacuazione

Stefano Ciervo
Ferrara, ordigno bellico nel cantiere: ipotesi maxi-evacuazione

Potrebbe trattarsi di una bomba d’aereo. Mercoledì si decide

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Ferrara Il cantiere dell’ex convento di San Benedetto è davvero tra i più travagliati degli ultimi decenni. La nuova interruzione, dopo i ritardi nell’avvio dei lavori, è però dovuto ad una circostanza eccezionale e imprevedibile: il ritrovamento di un ordigno bellico all’interno della struttura. È successo la scorsa settimana, durante una fase dei lavori di risanamento della complesso destinato a diventare la nuova sede dell’Agenzia delle entrate, ed ora si pone il problema di come gestire la situazione. Tra le ipotesi in campo c’è quella di una maxi-evacuazione di una bella fetta di città, piena di attività anche delicate, per il tempo necessario ad una estrazione sicura dell’ordigno.

Il ritrovamento è avvenuto qualche giorno fa, da parte di addetti dell’impresa aggiudicataria dei lavori di restauro e risanamento conservativo dell’ex convento, la Lupo Rocco di Roma. Sul momento si era pensato ad una bombola del gas, o un grosso estintore, visto che le dimensioni non sono molto dissimili, ma ai responsabili della sicurezza è presto apparso chiaro che si trattava di tutt’altro. Tutto lascia pensare ad una bomba d’aereo della Seconda guerra mondiale, residuo del bombardamento che distrusse quasi completamente la chiesa di San Benedetto, il 28 gennaio 1944, rimasta lì per decenni e “abile” a nascondersi anche alle attività di bonifica bellica che si svolgono abitualmente prima di dare il via a interventi in aree di questo genere. Sono stati immediatamente chiamati gli artificieri dell’Esercito che hanno svolto un primo sopralluogo, senza però lasciar trasparire nulla.

L’incertezza durerà comunque poco: per mercoledì risulta convocata dalla Prefettura, cui spetta l’onere del coordinamento in questi casi, con tutti i soggetti interessati, per studiare una soluzione. Nel caso risultasse necessaria un’evacuazione, per motivi puramente precauzionali, durante le operazioni di recupero dell’ordigno, si preannuncia una mezza giornata (o qualcosa di più) piuttosto movimentata per il quartiere Gad e zone confinanti. Di solito, infatti, in situazioni del genere bisogna far uscire temporaneamente da un’area tra qualche centinaio di metri e un chilometro tutti gli abitanti e fermare le attività. In zona, solo per fare qualche esempio, ci sono strutture sanitarie importanti come Quisisana, proprio dietro San Benedetto, e pure lo stadio Paolo Mazza. Per questo motivo, poiché le giornate normalmente prescelte sono le domeniche, bisognerà nel caso studiare il calendario della Spal: tra sei giorni, per dire, c’è la sfida interna con la Fermana.

Il cantiere è stato naturalmente fermato, bisogna valutare se una volta risolto il problema contingente, non emerga l’opportunità di svolgere nuove indagini specifiche su ordigni bellici. I lavori erano stati avviati un anno e mezzo fa, con un tempogramma che porterebbe al completamento non prima di fine 2024. Si tratta di un appalto importante, a partire dall’importo che è di quasi 8 milioni: la struttura è destinata a diventare sede dell’Agenzia delle entrate, ancora divisa tra via Maverna e viale Cavour. Il via ai lavori, dopo anni di attese, era stato accolto con un sospiro di sollievo dai cittadini e dai frequentatori del confinante oratorio. l

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