A tu per tu con Tcheuna e Theiner, giovani calciatori del Carpi
Gli atleti svelano agli studenti la pressione, gli obiettivi e il pensiero di mollare
CARPI «Obiettivi? Raggiungere la salvezza il prima possibile poi magari arrivare a giocare i playoff per sognare in grande», queste le parole dei due giovani giocatori del Carpi. A tu per tu con Rodrick Tcheuna e Daniel Theiner, giovani calciatori del Carpi. L’uno p ormai perno della difesa di mister Serpini, l’altro è un nuovo acquisto. «Il mio obiettivo personale è quello di arrivare ai massimi livelli», afferma Tcheuna, mentre aggiunge Theiner: «Vorrei una carriera senza rimorsi, voglio dare il massimo per ambire alle massime leghe, ma in primis avere una carriera sana, senza pentirmi delle mie scelte e con la consapevolezza di aver dato il massimo all’interno della squadra. Obiettivi per il Carpi di quest’anno? Ovviamente, arrivare con sicurezza alla salvezza in campionato e ambire alle posizioni nobili della classifica».
«Un progetto ambizioso»
Ma da dove arriva la passione per il calcio nei giovani calciatori carpigiani? «Prima facevo ginnastica artistica ma è da quando ho 8 anni che gioco a calcio – racconta Tcheuna – le tifoserie, i video dei campioni e le emozioni che mi trasmetteva lo stadio mi hanno fatto innamorare di questo sport». Anche per Theiner l’amore per il calcio arriva fin dalla tenera età: «Fin da piccolo mio padre mi ha dato il pallone in mano, anche se ho sempre praticato più di uno sport. A 14 anni ho deciso di concentrarmi completamente sul calcio con cui sono arrivato a giocare nelle giovanili del Sudtirol e del Sassuolo, oggi a Carpi. Appena ho sentito della chiamata del club biancorosso – continua – ne sono stato felice. Mi hanno parlato del progetto facendomi presente che questo fosse un posto sano, con una bella tifoseria e un progetto ambizioso pieno di giovani. Effettivamente qui mi trovo bene. Nonostante sia arrivato da poco mi sembra di essere qui da molto più tempo».
Nel segno di CR7
Tcheuna pone grande attenzione ai consigli dei giocatori più veterani: «I consigli che vengono dati maggiormente dai più esperti sono quelli che riguardano tutto ciò che c’è da mettere in pratica in campo come essere confidente e lavorare sodo durante gli allenamenti. Mi ispiro su determinati principi, su tutti l’umiltà». Per entrambe i giovani talenti l’idolo calcistico è Cristiano Ronaldo: «Dedizione, lavoro e rabbia agonistica l’hanno portato in alto, sono quei valori che vorrei portare nella mia carriera per raggiungere i miei obbiettivi», le parole di Tcheuna. E anche il compagno concorda: «Nonostante io sia un portiere il mio idolo è Cristiano: mi reputo un buon lavoratore come lui. Attualmente mi ispiro a Maignan, portiere del Milan, perché mi rivedo nelle sue caratteristiche».
Tanta gavetta
Dopo aver trattato gli aspetti riguardanti le esperienze calcistiche dei giovani, gli intervistati si trovano a rispondere su tematiche scolastiche ammettendo di non andare all'università. «L’anno scorso – aggiunge il responsabile ufficio stampa del Carpi, Giulio Carnevali – eravamo forse la squadra con più atleti laureati del campionato, anche quest’anno ne abbiamo molti: Calanca e Mandelli sono alcuni esempi. Seguire lo studio anche coniugandolo allo sport è importante». «Consigli per i giovani? Lavorare tanto, allenarsi con costanza: ci saranno periodi che in pochi crederanno in voi ma è proprio li che non bisogna mollare». Poi i due atleti confessano di aver passato in prima persona periodi bui in cui pensavano di mollare. A riguardo Tcheuna espone la sua esperienza: «Due anni fa, in Eccellenza, alla prima esperienza con i “grandi” ho pensato di mollare e tornare con quelli della mia età, ma le persone che hanno sempre creduto in me ,specialmente mia madre, mi hanno dato la forza di andare avanti». Anche Theiner ammette di aver passato un periodo di questo tipo: «Due anni fa quando ero nel settore giovanile del Sudtirol avevo avuto un brutto periodo extracampo, poi fortunatamente è arrivata la chiamata dal Sassuolo per la Primavera e da lì le mie convinzioni sono cambiate radicalmente».
*studenti del liceo Fanti, classe 3R